I fan degli Stone Temple Pilots aspettavano questo momento da ben nove anni: dopo i problemi personali di Scott Weiland, gli innumerevoli progetti alternativi dei vari componenti del gruppo, la separazione ed infine la reunion datata 2008, è infatti alle porte la pubblicazione di un nuovo disco di inediti per la band statunitense.
Fa un certo effetto leggere dichiarazioni in cui i membri di un gruppo partito dal grunge e passato per il rock da arena parlano di amore universale e di voler trasmettere il senso di letizia che permea la loro situazione attuale.
Non a caso per questo nuovo lavoro si parla di sonorità che richiamano i Beatles (riferimento ben accolto e confermato dagli stessi STP); addirittura la copertina scelta rimanda immediatamente a concetti di pace e discipline orientali. All you need is love, dopotutto.
Merita una citazione l’autore dell’artwork, ossia quello Shepard Fairey che è stato artefice dei manifesti warholeschi sui quali campeggiavano il volto di Barack Obama e l’ormai celeberrima scritta Hope.
Il singolo adottato per aprire la strada a Stone Temple Pilots (semplice e spontanea anche la scelta del titolo, a quanto pare) è Between the lines, traccia di apertura del disco.
Appaiono evidenti alcuni passaggi che debbono ispirazione agli Scarafaggi, ma sarebbe riduttivo fermarsi a ciò e non prendere atto di un rock pulito e ben cesellato, sebbene certamente meno ribelle dei tempi che furono.
Si assisterà inevitabilmente a scismi di vecchi fan e allargamenti di simpatie da parte degli amanti di una musica meno arrabbiata, ma in mezzo a tutto ciò è comunque un piacere dare il bentornato sulle scene ad una band che, non va dimenticato, è stata in grado di vendere circa quaranta milioni di dischi.
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