JENNIFER GENTLE
Concentric
(A Silent Place) 2010
psych-rock, avantgarde
di Michele Saran
Dai tempi dei Carcers, e poco più avanti dell’indie-label patavina SillyBoy, il nucleo psych dei Jennifer Gentle ha visto parallelismi, scissioni e moti concentrici. Come in un big-bang, scaturito dall’equilibrio magico raggiunto dal capolavoro di “Funny Creatures Laneâ€, ancora su SillyBoy, e i primi contatti internazionali derivanti da ristampe, tour e collaborazioni importanti, e last but not least, dal contratto con la Sub Pop, la band è stata sottoposta a una sorta di fissione subatomica.
In primis è toccato alla line-up, inizialmente assottigliata fino alla coppia ideatrice Marco Fasolo-Alessio Gastaldello, i veri nomi tutelari di “Valendeâ€, quindi lasciata al solo Fasolo per “Midnight Roomâ€, mentre l’originario Gastaldello prosegue all’insegna della kosmische più pura con la sigla Mamuthones (“Satorâ€; Boring Machines, 2010). Quindi l’etichetta: ormai dimessa la mitica SillyBoy, i Jennifer Gentle diventano un affare classicamente schizofrenico, conteso tra melodia e sperimentazione. Alla Sub Pop va dunque la prima, la questione dello smussamento verso il formato canzone (cfr. “Midnight Roomâ€); all’italianissima A Silent Place spetta invece la traiettoria acid-rock avventurosa, come dimostrano le prime produzioni per il progetto di Fasolo: “A New Astronomyâ€, le “Sacramento Sessions†e il raro “Live In The House Of Godâ€.
“Concentric†appartiene senz’altro alla seconda categoria, eppure c’è la volontà di trovare – almeno concettualmente parlando – una sorta di “insieme intersezione†tra le due realtà . Già “Valende†aveva un’idea di struttura a spirale: gli elementi più facili che circolavano e si diradavano verso una piece centrale di ricerca (“Hessesopoaâ€). “Concentricâ€, di fatto una lunga suite improvvisata all’insegna di rumori elettronici tanto Stockhausen-iani quanto infantili, libere sortite spaziali alla Sun Ra e battiti imperterriti, è come se riprendesse in lungo e in largo quell’idea, senza più alcun artificio di sorta, una versione super-ampliata di “Hessesopoa†(sia come proclama teorico che come sostanza musicale). Questa volontà intransigente partorisce dunque “Neon†(16 minuti), una della punte alte di montaggio aerodinamico di Fasolo.
Tanto scomposto quanto rantolante, è un disco che mette in riga tutte le precedenti sperimentazioni di Fasolo (che si è chiuso in studio con i soli Liviano Mos, con synth e flauto, e Paolo Mongardi alle percussioni acide, e al massimo le linee vocali di Andrea Garbo in “Yellâ€), dapprima solamente capricciose, mentre qui determinate a raggiungere l’acidità suprema, persino seriosa. Registrato totalmente in presa diretta, e in analogico (all’Ectoplasmic Studio).
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16.Cuore di vetro
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18.Ritmo 2#
19.Ci sei solo tu
Encore:
20.Maudit
21.Dimmi il nome
22.El Diablo
Encore 2:
23.Lacio Drom
24.Lo spettacolo
….gran bel concerto. C’era gran fame di Litfiba, e si è visto, grande entusiasmo davvero. Forse dalla scaletta è mancato qualche pezzo storico che avrei apprezzato come Apapaia o Re del Silenzio o Guerra, a beneficio di Ritmo o altri due tre pezzi decisamente inferiori.
Ma va benissimo così.
Personalmente ho visto un Piero Pelù favoloso, un vero animale da palcoscenico che ha fatalmente messo in po’ in ombra il resto. A 48 anni ha ancora una forma invidiabile, un’energia pazzesca, solo leggermente meno mobile di una volta….ma era una vita fa. Ghigo mi è sempre piaciuto molto e ha suonato molto bene, gran chitarrista. Se il futuro sono i talent-show….mi tengo i Litfiba RIUNITI tutta la vita!!!!
Per dire le note stonate a mio avviso sono state solo: Lulù e Marlene senz’altro più efficace nella versione originale, quel ritornello insulso nell’esecuzione di Dio (“l’energia corre via”) anche qui era molto meglio la versione originale, ed infine il medley Tex/Ferito. Ferito era una bellissima canzone che nel medley ci sta anche bene, ma a cui è stata tolta energia con quell’esecuzione moscia.
Tolto questo, niente da dire, gran concerto.
Massimo Bubola dice che il concerto va finito con pezzi lenti, tranquilli…se no il pubblico non ti molla più. Qui nei cinque bis è successo il delirio puro, guardate la scaletta….Pelù cantava meglio e più forte che a inizio concerto!
GRANDI LITFIBA!!
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andro’ a vederli nel tour estivo,garantito! Sperando ci sia una data vicino casa ,azz !
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c’è una data a modena caro buzz
17 luglio: Noci(BA) – Foro Boario
19 luglio: Napoli – Arena Flegrea
22 luglio: Roma – Festival RomaRock – Le Capannelle
24 luglio: Arezzo – Parco della Fortezza Medicea Il Prato
26 luglio: Collegno (TO) – Parco della Certosa Reale
27 luglio: Carpi (MO)– Piazza Martiri
29 luglio: Villafranca (VR)– Parco del Castello
31 luglio: Bergamo – Fiera
5 agosto: Grottammare (AP)– Stadio
7 agosto: Majano (UD)– Piazza
10 agosto: Cagliari – Fiera
13 agosto: Campofelice di Roccella (PA)
16 agosto: Catanzaro
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