THE CHIEFTAINS & RY COODER
San Patricio
*****
I Chieftains hanno fatto molti dischi coinvolgendo artisti di primo piano, stelle mondiali : dischi come The Bells of Dublin, Long Journey Home, Santiago, The Long Black Veil.
Ci hanno abituato bene.
Ma San Patricio è una cosa a parte.
Assomiglia al disco definitivo, al progetto sognato per una vita che, finalmente, prende corpo.
E’ vero che Paddy Moloney ci pensava da tempo, ma il risultato va ben oltre.
San Patricio segna l’incontro tra due culture, tra l’Irlanda ed il Messico : un incontro che ha del miracoloso.
Sia la musica Messicana che quella Irlandese sono condizionate dalla melodia : entrambe, specialmente nelle loro tradizioni più profonde, hanno delle canzoni di straordinario spessore.
Canzoni che hanno resistito per anni, decenni, secoli.
Prendiamo come esempio Cancion de Mexteca, scritta Josè Lopez Alavez nel 1912, è quanto di più vicino alla tradizione musicale messicana, come l’abbiamo sentita nei film, come ce la hanno proposta i musicisti, sopratutto Messicani
E la versione de Las Tigres Del Norte è esemplare in questo senso.
Il disco mischia composizioni nuove, soprattutto dei Chieftains, ma in odore di tradizione, con brani assolutamente tradizionali.
Ed il risultato è un disco di grande cuore, appassionato, struggente, coinvolgente.
Apre la bravissima Lila Downs con una versione cristallina de La Iguana : il suono è classico folk della tradizione Son Jarocho, ma le sventagliate strumentali dei Chieftains mischiano il tutto in modo naturale.
La Golondrina Y El Zacate è puro folk messicano ( son de taborileros della regione Chontal ), uno strumentale che Los Folkoristas suonano in punta di dita, sempre coi Chiefatins in mezzo ai loro suoni.
Linda Ronstadt riprende una canzone di Manuel M. Ponce, uno dei più importanti autori del Messico : A La Orilla De Un Palmar è una composizione strappalacrime che la Ronstadt esegue in modo perfetto, riuscendo a catturarne la malinconia originaria.
Ancora Los Folkloristas con la popolare Danza de Conceros, puro folk, ancora strumentale
Los Cenzontles fanno la loro prima apparizione con El Chivo : un brano mosso, vivace, legato alle tradizioni dei propri padri.
La canzone arriva dalla regione di Jalisco, con le due voci femminili di Fabiola Trujillo e Lucina Rodriguez, ben dirette da Eugene Rodriguez.
Il galiziano Carlos Nunez dà vita, con la sua particolare cornamusa, San Campio : si tratta di una ballata suggestiva, sempre strumentale, che mischia abilmente Messico e Spagna.
The Sands of Mexico è una splendida canzone, composta per questo progetto da Ry Cooder.
Lenta, sillabata, narra la storia del battaglione di San Patricio e della sua tragica e dolorosa fine.
Le Sabbie del Messico si arricchiscono lentamente di suoni per diventare una danza eterea e piena fascino : la voce calda di Cooder e la strumentazione ricca dei Chieftains creano un momento di pura magia.
Ancora un motivo intenso con il breve strumentale Sailing to Mexico, eseguito da Carlos Nunez, che ci traghetta verso El Caballo, turgida folk song dei Los Camperos De Valle.
Leader del son Huasteco, una sorta di country music messicana, Los Camperos De Valle sono una band dal suono fluido e creativo, che trae ispirazione dalle più antiche radici musicali del proprio paese per portare alla luce motivo di grande suggestione.
L’attore irlandese Liam Neeson narra, accompagnato da Los Cenzontles e Banda De Gaita de San Patricio Batallon, La Juvenil, March To Battle, la marcia verso la battaglia.
Poi il dolore e la tristezza traspaiono nella malinconica Lullaby For The Dead ( Ninna nanna per i morti ) : una toccante irish ballad costruita sulla cornamusa di Paddy e sulla voce intensa di Moira Brennan.
La novantaduenne Chavela Vargas canta il triste bolero Luz de Luna, composto da Alvaro Carillo, prolifico autore della piccola città di Oaxaca.
Mariachi Santa Fè de Jesus (Chuy) Guzman interpretano una danza popolare, cantata : si tratta di Persecuciòn De Villa, dove fiati mariachi e leggiadre chitarre si mischiano in modo naturale.
Rientra in gioco Ry con la meravigliosa Cancion de Mexteca.
Ry la esegue con la sua chitarra, con il solo accompagnamento del piano di Van Dyke Parks e di una dolcissima fisarmonica : una melodia struggente e malinconica, piena di nostalgia e di amarezza
Una canzone che Cooder aveva già inserito nella colonna sonora di Paris Texas (la eseguivano Harry Dean Stanton e James Luther Dickinson) con il titolo di A Cancion Mixteca.
Poi la stessa canzone, che ha un ritornello di una bellezza unica, viene ripresa da Los Tigres Del Norte, full mexican band elettrica, con la fisarmonica solista e dominatrice assoluta.
Ed anche questa versione è da pelle d’oca : quanto di più classico si possa ascoltare, quando si parla di musica messicana tradizionale.
Ci avviamo alla fine.
Ojitos Negro è una ballata strappalacrime eseguita, quasi solo con le voci ( femminili) da Los Cenzontles
Lila Downs rilegge il tradizionale El Relampago in modo vivace e fluido al tempo stesso : non riesco a tenere il piede fermo.
La voce potente di Graciana Silva ( La Negra Graciana ) interpreta El Pajaro Cu, avvolta da strumenti classici.
Chiude Finale, una sarabanda di quasi sei minuti, occasione definitiva per mettere in mostra la bravura e la duttilità dei Chieftains che mischiano abilmente i propri strumenti con vari musicisti : sono coinvolti nella jam finale Los Cenzontles, Carlos Nunez, Los Folklorista, Banda De Canta De San Patricio Batallon e La Juvenil.
Una melodia ricorrente, una sorta di valzerone danzereccio che sta alla base di tutto e chiude in bellezza un disco di grandi suggestioni, splendide armonie e straordinarie canzoni.
Capolavoro.
PS : Il CD viene edito in versione singola, oppure De Luxe
La doppia versione contiene anche un DVD.
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