ANSA-LONDRA – Un laccio rosso salverà l’Africa. E magari aiuterà anche a fare gol: ne è convinto Didier Drogba, straordinario campione del Chelsea impegnato in molte iniziative sociali per il suo continente d’origine. Ieri il centravanti del Chelsea ha anticipato la partnership tra il suo sponsor tecnico, Nike, e Red, l’associazione fondata dal cantante Bono per combattere l’Aids in Africa: è sceso in campo contro l’Arsenal, Drogba, con un vistoso paio di lacci rossi sulle sue scarpe da calcio. Ed ha segnato due gol nella partitissima.
Sono le stesse stringhe scelte dall’azienda con sede nell’Oregon e da Bono come simbolo della campagna contro l’Aids. Un’iniziativa che porterà tutti i calciatori Nike ad indossare da ora fino al mondiale in Sudafrica il laccio rosso. “In realtà – ha detto Drogba oggi nella presentazione dell’accordo – credo che i lacci nuovi ieri mi abbiano aiutato solo in occasione del mio secondo gol personale, quello su punizione: ma la cosa importante non è che aiutino me quanto contribuiscano a salvare vite. I proventi delle vendite saranno interamente devoluti dalla Nike a Red, ed è incredibile pensare a quanto possa essere facile in realtà combattere la malattia. Bastano due pillole al giorno, 40 centesimi di costo. Una cosa irrisoria ma così importante per tanta gente. E’ un piacere essere al fianco di Bono per salvare vite umane.
L’Aids sta distruggendo l’Africa, Vogliamo vincere questa battaglia, più importante di qualsiasi partita”. “E’ un giorno speciale per noi – ha aggiunto Bono, uno dei fondatori di Red -. Fin dal primo momento avevamo pensato alla Nike per le sue incredibili capacità di marketing e penetrazione globale. Se il calcio è molto importante in Gran Bretagna, poi, in Africa è davvero una religione, e avere con noi campioni come Didier Drogba è fondamentale”. “La Coppa del Mondo è un’opportunità irripetibile – ha detto ancora il cantante degli U2 – dobbiamo assolutamente sfruttarla per raccogliere fondi per sostenere i programmi di educazione e cura sul territorio e utilizzare il richiamo dello sport per sensibilizzare la gioventù di tutto il mondo nella lotta contro l’Aids, soprattutto in Africa”. “Il calcio è lo sport più popolare – ha sottolineato Mark Parker, Presidente e CEO di Nike Inc. -, Nelle vesti di marchio globale e di azienda creativa, Nike può giocare un ruolo importante nell’amplificazione di questo tema importante”.
E il Professor Michel D. Kazatchkine, Direttore esecutivo del Fondo Mondiale per la Lotta contro l’Aids, la tubercolosi e la malaria, al presidente di Nike ha dato atto di grande generosità : “Loro sono un’azienda e devono fare profitti, ma in questo caso pensano esclusivamente al benessere del genere umano”. Kazatchkine parlava e al suo fianco Susan Smith Ellis, presidente di Red, annuiva: “E’ un grande giorno per tutti quelli che vogliono combattere questa terribile malattia”. Tra loro, Marco Materazzi, Joe Cole (Chelsea), Andrei Arshavin (Arsenal), Denilson (Arsenal), Lucas Neill (Everton), Clint Dempsey (Fulham) e Seol Ki-Hyeon (Fulham): tutti in platea alla Nike Tower di Oxford Circus di Londra per testimoniare il loro impegno. Da domani, giornata contro l’Aids, le stringhe rosse saranno in vendita. Sabato sera esordio in mondovisione, ai piedi dei giocatori di Juve e Inter: se aiuteranno a fare gol non è dato sapere, di sicuro l’Africa sì.
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