Aveva ragione Aloisio e lo conferma anche delrock.it
Cosmic Egg
Wolfmother
Casa discografica: Modular-Island
Anno: 2009
Il loro album d’esordio aveva causato sensazione un paio d’anni fa, prima nella natia Australia poi in tutto il mondo. Facile immaginare un seguito a ferro caldo, invece no; Andrew Stockdale, leader e tiranno, si è preso tutto il tempo possibile e solo ora ha licenziato il secondo CD, dopo aver smontato e rimontato la band. Dei Lupi originari è rimasto solo lui, mentre il trio è diventato quartetto, chitarre batteria tastiere, con un approccio più forte e aggressivo, meno visionario.
Siamo sempre in una leggendaria capsula del tempo, prima metà dei ’70, ma non è più il mix di Zeppelin, Floyd, King Crimson che risuonava nell’album d’esordio. Sono rimasti solo gli Zep e hanno fatto piazza pulita, quegli scatti, quei singhiozzi, la voce trafelata di Stockdale, le chitarre spesse/in calore e intorno una fitta vegetazione hard&heavy in cui pare di vedere Ozzy giovane e Ken Hensley, i Black Sabbath e gli Uriah Heep.
“Tutto è stato trasportato su grande scala,” spiega Stockdale. “I brani heavy sono decisamente heavy, i momenti più semplici sono mozziconi da due minuti e i viaggi sonori più lunghi suites da 12 parti.” C’è anche un pezzo con spolverata d’archi, 10.000 Feet, piccola Kashmir de’ noantri sognata dal batterista David Atkins. Nessuna traccia invece di Slash, il mitico Guns n Roses che da tempo bazzica nei dintorni della band e viene indicato come papabile per una collaborazione.
Dirò la verità , preferivo i primi Wolfmother, ma con i tempi che corrono non mi concedo il lusso di metterli da parte. Derivativi, risaputi, a tratti paraculi ma con un suono potente e la mano ferma nel rassicurare chi ancora vuole crederci che “the song remains the same”.
Riccardo Bertoncelli
Related Articles
4 users responded in this post
this week in music…
songs of love and hate / leonard cohen
neon bible / arcade fire
wolfgang amadeus phoenix / phoenix
tonight: / franz ferdinand
ignore the ignorant / the cribs
two dancers / wild beasts
veckatimest / grizzly bear
the secret song / dj spooky – the subliminal kid
the seduction of silence / intrusion
from the oriental school of dub / fedayi pacha
dr. boondigga and the big bw / fat freddy’s drop
fever ray / fever ray
la roux / la roux
it’s blitz / yeah yeah yeahs
Rispondi
Indimenticabile Mina. La cantante non si esibisce più in pubblico dal 1975, ma il ricordo dei suoi concerti anno dopo anno non si attenua nelle menti dei telespettatori. Per questa ragione «Lei» (Sky Canale 125) dedica la serata (h.21) del 6 dicembre a Mina presentando l’ultima registrazione di un suo concerto dal vivo. «Mina alla Bussola live ‘72”», girato il 16 settembre 1972, è l’unico filmato dell’artista in concerto nel celebre locale della Versilia. Ad introdurre la serata è uno Speciale inedito, realizzato in esclusiva per «Lei», nel quale Paola Maugeri ripercorre le tappe più importanti della vita dell’artista intervistando la figlia Benedetta Mazzini, Mara Maionchi e Platinette.
Il consiglio è di saltare l’inutile speciale realizzato da inutili personaggi e vedersi solo il concerto. 😉
Rispondi
attenzione pero’ in questa puntata speciale platinette rivelera’ la sua vera’ identita’ ovvero quella del ministro della cultura (?) bondi…
Rispondi
eh eh eh non ve ne sfugge una eh ragazzi :-)cattivoni!!!!!!!
Rispondi
Leave A Reply