La saga degli Yes è un susseguirsi di arrivi e partenze, di fughe e di ripensamenti. Un carosello di passaggi attraverso un’immaginaria porta girevole, dentro e fuori, in cui gli unici inquilini stabili sono il bassista Chris Squire, nel gruppo dagli inizi, e il batterista Alan White, entrato in formazione subito dopo lo storico “Close to the edge†per rimpiazzare Bill Bruford arruolato dai King Crimson. Accanto a loro, nel mini tour italiano che parte questa sera dal Teatro Comunale di Vicenza (si replica il 4 ottobre al Tenda Strisce di Roma e il 6 all’Arcimboldi di Milano) ci sono un altro senatore, il virtuoso Steve Howe, e due reclute ingaggiate l’anno scorso per il tour del quarantennale, il cantante del Quebec Benoit David, 43 anni, e il tastierista Oliver Wakeman, figlio di Rick, 37 anni. “Dal 1972 non ho mai lasciato il mio postoâ€, ricorda White alla vigilia del mini tour italiano, “ e con Chris mi sono sempre impegnato a portare avanti la band. Indipendentemente da chi fosse nel gruppo nelle sue diverse incarnazioni, e a dispetto di tutti i cambiamenti che abbiamo affrontato, noi due abbiamo cercato di tenere vivi lo spirito e l’immagine della band conservando intatto nel tempo il nostro progetto musicale. Il fatto è che ci piace suonare questa musica, tutto quiâ€. Magari qualcosa sarà anche cambiato, nei rapporti tra i tre membri storici del gruppo… “Mica tanto, a dire il vero. Ci conosciamo talmente bene e da così tanto tempo che ognuno è in grado di capire in anticipo cosa stanno per suonare gli altri. E’ tale, la comunicazione musicale tra di noi, che sappiamo prevedere le nostre reciproche mosseâ€. |
Related Articles
No user responded in this post
Leave A Reply