Sì, è vero, gli zeppeliniani queste cose le conoscono a memoria: l’apprendistato di Jimmy Page e John Paul Jones negli studi di registrazione londinesi, i primi concerti in Scandinavia, i tour americani uno in fila all’altro, il pecoreccio “mud shark incident†al’Edgewater Inn di Seattle, le smargiassate alla “Riot House†di Los Angeles, i metodi brutali ma efficaci del manager Peter Grant, i dischi epocali osannati dal pubblico e disprezzati dalla critica (salvo clamorosa retromarcia a posteriori), i record di affluenza ai concerti, il ritiro bucolico in un cottage del Galles, l’aereo privato Starship (un “Air Force One con le lenzuola di rasoâ€, nei ricordi del tour manager Richard Cole), la dedizione di Page all’occulto e ad Aleister Crowley, la crisi e resurrezione di Robert Plant, la morte di John Bonham dopo l’ennesima sbronza colossale. Ma Jon Bream, regista e assemblatore di questo lussuoso volume, cuce gossip e leggenda, fatti, analisi e dettagli tecnici in un affresco sfaccettato e onnicomprensivo, attingendo per i particolari pruriginosi ai famigerati libri di Stephen Davis e dello stesso Cole (“Il martello degli dei†e “Stairway to heaven: Led Zeppelin uncensoredâ€, peraltro disconosciuti dal gruppo) e orchestrando per il resto un coro assortito di voci: giornalisti autorevoli come Charles Shaar Murray e Barney Hoskins, colleghi adoranti come Joe Perry degli Aerosmith e le sorelle Wilson delle Heart, celebri groupies come Pamela Des Barres e Bebe Buell, stretti collaboratori come l’addetto stampa (e poi discografico) Danny Goldberg e il mago del suono Eddie Kramer, visionari come William Burroughs (il suo esoterico articolo/intervista a Page, datato giugno 1975 e recuperato dagli archivi di Crawdaddy, è una delle chicche del libro). Ma sono soprattutto le straordinarie immagini, catturate in studio e sui palchi di mezzo mondo, rubate tra un ristorante e la sala d’aspetto di un aeroporto, , incorniciate da copertine di dischi e di bootleg, date e biglietti di concerti, poster e locandine, a raccontate il carisma, la potenza sfacciata, la grandeur e il decadentismo della “più grande rock band di tutti i tempi†nell’arco di quei frenetici dodici anni. Le ultime pagine sono dedicate alla elettrizzante reunion del 10 dicembre 2007 alla O2 Arena di Londra e ai ricordi di Shaar Murray: uno che, come molti di noi, ha vissuto una vita scandita dalla musica dei Led Zeppelin. rockol.it
RCS LIBRI – 489 pagg -euro 49
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