“Il Solo Show trae la sua ispirazione non dal circo, palcoscenico di artisti, trapezisti e provetti giocolieri, ma da quei tendoni che, ai tempi del grande Barnum, gli mettevano di fianco: il side show, appunto. Il baraccone dei fenomeni, i freaks, le creature dimenticate da Noé. La mucca a cinque zampe, il maiale a due teste, la capra unicorno. Esseri da mettere in mostra che altra abilità non avevano.”
Per quanto affascinante, Da solo era un progetto incompleto; erano canzoni e basta, musica parole e non le fantastiche immagini che pullulavano nella testa di Capossela e solo dopo han trovato sfogo in scena. Tenete il disco in disparte, magari per un ripassino in automobile. E’ il DVD che conta, la favolosa galleria di personaggi che Vinicio non solo ha avuto l’estro di immaginare ma la capacità di sceneggiare: giganti e meduse, bambini ciclopi, uomini pignatta, maiali a due teste e un “polpo palombaro in amore” introdotti da un mago e da una “scherzatrice di fuoco” che hanno il compito di rassicurare che di gioco si tratta, fingendo che siamo nel ben noto mondo dell’illusione.
Ma voi dubitate. Qui c’è di più, qui c’è un piccolo dottor Parnassus che ha fatto diventare carne, emozione e solletico di humour le sue chimere, gli incubi, i fantasmi di bambino cresciuto ostinatamente fedele alle favole; che è diventato come il paradossale licantropo che annuncia lo show, The Storyfaced Man – “tutto il suo animo gli si mostra in faccia, rendendolo un mostro. Vorrebbe liberarsi da quello che lo attanaglia raccontandolo ma al tempo stesso non se ne può separare, come l’uomo lupo non può fare a meno dei suoi peli.”
Sottilmente malinconica la prima parte, dove va in onda per lo più l’ultimo CD, poi un intermezzo burlesque e un secondo tempo incontenibile, frenetico, con colpi di scena e travestimenti, il ritorno di vecchie canzoni e del Minotauro, e una gabbia luminosa in cui finiscono “fantasmi del passato, scheletri, seduzioni, tiranni, mostri” e spettatori ostaggio, vittime sacrificali della fantasia cannibale del signor C. In effetti occorre carne fresca perchè il “solo show” è così, “tutto vivo, niente morto!”.
Riccardo Bertoncelli
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Altro grande concerto di quest’anno. Wilco, ovvero band di culto che negli anni ha creato un suono in grado di abbracciare molte sfaccettature del rock. In carniere ALMENO due super album come “Yankee Hotel Foxtrot” e “A ghost is born”, oltre agli ottimi “Sky Blue Sky” e “Wilco (the album)”.
Conservatorio very sold-out da tempo, e caldissimo: peccato per l’assenza dei Grizzly Bear, causa incidente stradale, che non conosco e di cui tanti parlano bene. Visto che eran compresi nel biglietto li avrei ascoltati volentieri.
Nel live si ripete ed amplifica l’incanto dei dischi da studio. Jeff Tweedy viene dagli Uncle Tupelo, e quindi ogni tanto l’alt-country spunta fuori, ma in alcuni momenti Wilco sanno essere raffinatamente pop (QUESTO POP, sì….non le porcherie). In altri momenti mi ricordano quasi i Radiohead, in altri ancora virano dalle parti del noise con distorsioni pesantissime. Altre volte ancora sono semplicemente rock. Musicisti molto molto bravi, niente sbavature e grande generosità per uno show molto lungo, circa due ore e mezza.
Questa la setlist:
1. Ashes Of American Flags
2. Remember The Mountain Bed
3. Company In My Back
4. Bull Black Nova
5. You Are My Face
6. I Am Trying To Break Your Heart
7. One Wing
8. A Shot In The Arm
9. Side With The Seeds
10. Deeper Down
11. Misunderstood
12. Impossible Germany
13. Via Chicago
14. California Stars
15. Handshake Drugs
16. Sonny Feeling
17. Jesus, Etc.
18. Hate It Here
19. I’m The Man Who Loves You
20. Hummingbird
ENCORE 1:
21. The Late Greats
22. Heavy Metal Drummer
23. Poor Places
24. Reservations
25. Spiders (Kidsmoke)
ENCORE 2:
26. I’m A Wheel
Strepitose secondo me Ashes Of American Flags, Spiders, Reservations, Hummingbird.
FUORI DALLA NORMA “IMPOSSIBLE GERMANY”, MAGNIFICA, E MAGNIFICO L’ASSOLO, VALEVA IL PREZZO DEL BIGLIETTO…..
Wilco è una di quelle delle band che tira fuori la creatività, miscela generi differenti, ed arriva a creare un SUONO proprio ed inconfondibile. Dal vivo poi confermano la propria bravura e regalano emozioni.
La conferma che il rock di qualità c’è eccome…basta saperlo cercare e non fermarsi a MTV o alle classifiche.
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