|
|||||||||
Anche per i meno esperti del genere metal, al primo ascolto di “Shallow life†dei Lacuna Coil, si capisce che la band italiana più famosa all’estero ha lasciato un po’ perdere il suo cliché per esplorare nuove influenze musicali: “Questo è sicuramente il disco più aperto che abbiamo mai fattoâ€, spiega il gruppo, “All’interno ci sono tipologie diverse di canzoni, da metal al rock, dalla sperimentazione elettronica a quella acustica. Sono direzioni diverse che possono piacere a più gente, perché noi nonostante l’aspetto da metallari, abbiamo degli ascolti molto più ampi. E’ stata un’evoluzione naturaleâ€, hanno aggiunto, “passiamo molto tempo in America, dove si ascolta direttamente quello che nasce lì e la musica che senti diventa parte della tua capacità compositiva. Forse così facendo si diventa anche più internazionali, con il rischio a volte di non piacere più del tutto al proprio pubblico. Vedremo cosa succederà , è una sfida anche per noiâ€. “Shallow life†è il quinto album della band, che per questa occasione ha voluto rischiare, mettersi in gioco e trovare nuova ispirazione: “Quando componiamo non ci diciamo ‘no, questo per i Lacuna Coil non va bene, cambiamolo’. Facciamo quello che ci piace, forse è anche il momento in cui possiamo permetterci di farlo, dopo dieci anni in cui abbiamo dimostrato le nostre influenze metal, possiamo provare a distrarci un attimo. C’è un brano nel disco che ne è l’emblema ed è ‘I like it’: è un pezzo quasi dance, è una delle canzoni più estreme, più diverse, ma è proprio quello che volevamo ottenere. Pensiamo che sia normaleâ€, spiegano, “quando abbiamo iniziato a scrivere le canzoni, dopo quattro dischi, ci siamo chiesti cosa potevamo esplorare di nuovo, verso quale direzione saremmo potuti andare. La risposta è stata ‘andiamo dove vogliamo’â€. L’album è stato registrato a Los Angeles con il produttore Don Gilmore (già al fianco di Linkin Park, Avril Lavigne, Good Charlotte, Pearl Jam e Duran Duran): “Don non ha influenzato molto sulla scrittura dei brani, ma lo fatto invece sulla fluidità delle canzoni, sulle strutture, sui tagli e sugli arrangiamenti. Le canzoni le abbiamo scritte a Milano sei mesi prima, poi l’abbiamo incontrato qui, siamo usciti a cena e ci siamo piaciuti subito. Abbiamo registrato a Los Angeles e per noi è stata la prima volta. Abbiamo esaudito uno dei nostri desideri, è stata un’esperienza che all’inizio poteva spaventare: eravamo un po’ curiosi di vedere gli studi e di lavorare con luiâ€. I Lacuna Coil, che fanno tournée in America, Europa e da qualche anno anche in Giappone e Australia, devono molto al loro pubblico, fedele e sempre attento: “Il pubblico metal è fantasticoâ€, raccontano, “ci tiene a comprare il disco, sta attento alla grafica, colleziona tutto. In America il metal non è considerato solo un genere di nicchia, ma è parte integrante del rock perciò è più facile avere un pubblico aperto che ascolta un po’ di tutto, noi compresi. Ci siamo resi conto che i nostri fan sono cresciuti parecchio, e anche inaspettatamente: non esiste in Italia oltre a noi un gruppo che canta in inglese e fa un genere musicale come il nostro e che riesce ad essere così conosciuto e seguito all’estero. Detto questoâ€, concludono, “cerchiamo sempre di andare avanti e migliorare sempre di più, non ci consideriamo mai arrivati e la diversità di questo disco rispetto ai precedenti ne è la conferma: ci piace sempre metterci in giocoâ€. |
Related Articles
No user responded in this post
Leave A Reply