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Aloisio said in Febbraio 24th, 2009 at 13:36

Achtung: gli U2
sono di nuovo quelli degli inizi

Esce l’album “No Line On The Horizon” E cresce l’attesa per i concerti italiani

La Stampa. MARINELLA VENEGONI

Erano così consapevoli di avere in tasca uno splendore, che si sono permessi di mandare avanti come singolo Get On Your Boots con le sue lepidezze da «Pop»: i fans di mezzo mondo avevano pensato che la montagna avesse partorito il topolino, invece ad un ascolto totale delle 12 tracce del nuovo album No Line on The Horizon, il temebondo singolo si rivela per quello che è, un passaggio, un alleggerimento all’interno di un flusso di musica che cattura per atmosfere e ispirazione, per sfondi sonori, per la voce di Bono che sembra aver trovato una misura di più matura libertà espressiva.

La paura di una delusione non mancava: aveva messo ansia il rinvio autunnale dell’uscita di No Line On The Horizon. Gli U2, si sa, sono un oggetto di culto per la cultura rock, ma gli anni passano anche per loro e qualche delusioncina negli ultimi album non era mancata.

Invece, è come esser tornati alle sorprese di Achtung Baby, di 18 anni fa, con questo attesissimo album che esce finalmente in Italia il prossimo 27 febbraio, e si rivela fin d’ora notevole davvero: sarà una festa soprattutto ascoltarlo dal vivo, nel tour mondiale che partirà da Barcellona fra il 27 e il 30 giugno, e arriverà a San Siro fra il 6 e l’8 luglio, pare con due concerti. L’evento dell’estate.

Quasi tutti i pezzi, a partire da quello del titolo dell’album che apre la scaletta, sono firmati da U2, Brian Eno e Danny Lanois, che sono anche i produttori; e poiché Brian Eno, si sa, si allarga un po’ troppo, sembra (unica pecca, non piccolissima) di sentire gli ultimi Coldplay in un pezzo cruciale come Fez-Being Born, brano evocativo ma anche il più «enesco», con sonorità elettroniche che si confondono con voci e umori della casbah e con un’inquieta chitarra; subito dopo arriva White As Snow, ballad acustica che è fra i pezzi migliori dell’album. Il testo ricorda certi viaggi di Springsteen in autostrade desolate, ma ha l’inconfondibile anelito alla spiritualità di Bono, qui tentato dalle proprie radici folk.

Firmate solo dagli U2, oltre il già noto singolo, la veramente uduesca I’ll Go Crazy If You Don’t Go Crazy Tonight, e Stand Up Comedy: un pezzo nervoso e più pop, autoconfessione di Bono sulla propria doppia vocazione di istrione e idealista, dove si prende in giro da solo («Napoleone sta sui tacchi/Josephine stai attenta agli uomini piccoli con le idee grandi..»).

Hanno pensato a tutto, gli U2, anche alle canzoni da concerto: No Line On The Horizon è un palpabile invito ad accendersi, con una vocalità superlativa; in Magnificent, con un omaggio a Morricone, Bono confessa: «Sono nato per cantare per voi». Eccellente il lavoro di The Edge, Clayton e Mullen, in un disco che non trascura nulla: la cantabilità dal vivo, il sottrarsi alla prevedibilità dei suoni, una comunicazione più immediata. Si chiude con la più dura Breathe e con Cedars of Lebanon, pagina di diario che pare strappata a un corrispondente di guerra.

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buzzandmusic said in Febbraio 24th, 2009 at 16:05

Grazie Aloisio,copiaincollato e inserito tra i topic:-))

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