…………chissa’?
da Michele e zooitalia.com
Alan Cross ha rilasciato la propria recensione del nuovo singolo Get On Your Boots, che ha potuto ascoltare nei giorni scorsi.
L’ascolto è avvenuto nella studio di un manager della Universal Music canadese, che aveva con se un semplice cd anonimo con la traccia registrata.
Ecco quanto riporta Alan da questa session di ascolto.
Ho avuto modo di ascoltare solo “Get On Your Boots” (NON “Sexy Boots” o “Get Your Boots On”, come riferito in precedenza), dimenticando tutti gli altri dettagli. Ma ecco cosa posso dirvi:
Ci sono alcuni dei nuovi suoni che poteva venire solo dal duo Eno / Lanois, che mi ha lasciato con un sentimento simile a quello che ho provato quando ho sentito “The Fly” per la prima volta.
Questo non è un ritorno alle basi di chitarra / basso / batteria come “Vertigo” o anche “Beautiful Day”. Ci sono alcuni suoni che si sono evoluti definitivamente.
E’ rock. Per trovare l’ultima volta che un primo singolo è stata una ballata, dovete tornare in tutti i modo a “With Or Without You”. Quell’elaborato lavorava alla grande, ma non posso immaginare faccianoa ncora quel tipo di musica.
Bono riesce a rima le parole “sottomarino” e “benzina” e dice qualcosa del tipo “non parlare con me in merito allo stato delle nazioni”.
C’è una parte della melodia che in qualche modo mi ricorda la cadenza dei versi in Elvis Costello’ in “Pump It Up”, ma come ho scritto, non ne sono completamente sicuro. Tuttavia, parte di questa canzone mi ha ricordato qualcosa di diverso…
Forse mi piace? Non la detesto, ma ho bisogno di sentirla di più prima di capire che cosa ne penso …. Niente a che fare con il brano.
Come tante canzoni degli U2 -in particolare quelle prodotte da Eno / Lanois / Lilywhite – è riempita con tante sfumature ee complessità che si possono notare con un solo ascolto. Ho bisogno di esaminarla, meditare su di essa e con essa vivere.
Ma questa è la cosa più cool degli U2. C’è talmente tanto e tanto che abbisogna di molto tempo per cogliere tuto il contenuto. Basti dire, tuttavia, che se sei un fan degli U2, sarai felice.
Se la canzone non sarà alla radio, entro la fine di questa settimana, sarò scioccato. Ho ascoltato per la prima volta i bit di “How To Dismantle An Atomic Bomb” da una trasmissione su una stazione radio croata.
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Mah… probabilmente merita di essere ascoltato meglio, ma rimango sempre dell’idea che se non fosse per quel geniaccio di Brian Eno degli U2 non si ricorderebbe il nome nemmeno la loro mamma…
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ma lo sa gentile Ocabe che forse ha quasi ragione…..staremo a sentire e a vedere che succedera’.La ringraziamo per il suo intervento.Ci venga a trovare piu’ spesso.Buona musica a lei.
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Salve Ocabe,non mi ero ricordato di questo articolo …..una recentissima intervista alla mamma di The Edge che pare non la pensi come lei.Cordialita’.
Gwenda Evans, madre di The Edge, ha rilasciato un’intervista per il giornale Fingal Indipendent dove parla della propria vita e naturalmente del famosissimo figlio.
Ecco alcuni passaggi raccolti per voi.
Prima parlavamo del suo figlio famoso, come lo chiama?
Io lo chiamo Dave, ma quando parlo di lui lo chiamo Edge perchè la gente lo conosce con questo soprannome.
Quando per la prima volta ha dimostrato interesse per la musica?
Io e mio marito siamo sempre stati interessati alla musica, tanto che cantiamo da anni in un coro della Chiesa locale, Enchiriadis. faremo anche un concerto il prossimo 6 Dicembre, sarà il Messiah.
Quindi la musica è sempre stata nella nostra casa. Usavo cantare in casa ai piccoli, così che loro sin da bambini hanno sviluppato un buon orecchio per la musica.Lo hanno tutti e tre. La gente mi dice di essere orgogliosa per mio figlio Edge, io rispondo di esserlo per tutti e tre.
Edge ha suonato vari strumenti da giovane?
Ha suonato il piano ed ha preso lezioni. Ha iniziato a suonare la chitarra verso i 14-15 anni. Suo fratello maggiore Richard gli aveva insegnato alcuni accordi che aveva imparato per la strada. Una volta presa la chitarra in mano, non l’avrebbe voluta più posare.
Che cosa voleva divetanre da grande?
Non era molto chiaro. Andava alla Mount Temple School e misero su il gruppo a 15 anni. Prese il suo diploma e fu accettato in un college per studiare scienze,generali, ma ci chiese di poter aspettare un anno dopo il diploma per poter vedere cosa tirare fuori dalla band. Noi accettamo al patto che alla fine dell’anno, se le cose non fossero andate bene, si sarebbe iscritto al college. Si dedico e lavorò molto duro in quel periodo con la band, ma dovette tornare al college dopo un anno perchè non trovarono un contratto discografico. Ci stette però solo 6 settimane, perchè arrivo il contratto. Il resto è storia.
Capiste che poteva avere una vera carriera musicale?
In realtà eravamo felici che avesse questo bel passatempo che lo impegnasse tanto. Con l’andare del tempo però quando le cose cominciavano a crescere lo abbiamo sempre appoggiato ed incoraggiato.
Andava ai loro primi concerti?
Certamente, sono stata il loro primo Rodie. Avevo un vecchio maggiolino ed eravamo capaci di montarci sopra tutta la strumentazione. Lui ancora non poteva guidare, quindi lo portavamo ai concerti, scaricavamo la roba ed ascoltavamo un po di quello che suonavano, Poi andavamo a fare dei giri e tornavamo verso la fine delle esibizioni. Quindi ho amato sin dall’inizio la loro musica e quello che facevano.
Ascolta sempre gli U2?
Certamente, vado ancora sempre ai loro concerti. Lo usiamo come scusa per girare il mondo andando in posti dove non siamo mai stati prima per trascorrere le nostre feste.
Qual’è il suo maggior ricordo nella carriera della band?
Penso la prima volta nel 1985 che vennero a suonare a Dublino a Croke Park. Erano ancora in tour e la sorella di Edge, che adesso ha 23 anni, al tempo era neonata. Erano davanti alla loro gente, a casa loro, ed è stata un’emozione unica. Ho avuto il groppo in gola per tutto il tempo, e le lacrime sono scese sul mio viso.
Alla fine del concerto sono scesa nel backstage e gli ho detto che era stato tremendo. La gente conosceva le canzoni e aveva cantato per tutto il tempo. E’ stato meraviglioso. Ricordo di aver detto a Edge di essermi sentita pazza e di aver pianto per tutto il tempo. “Non ti preoccupare mamma” mi disse. Non c’era un solo occhio non bagnato nel backstage tra il proprio staff. Ancora oggi hanno la maggior parte del loro staff originario. E’ come una famiglia allargata.
Ha idea di quando uscirà il nuovo disco degli U2?
Sperano di farcela per febbraio. Ci stanno ancora lavorando, hanno deciso di tornare indietro per alcuni ritocchi. Sperano di finire a dicembre per poi poterlo pubblicare a febbraio, ma è una scommessa per voi come per me. Ci stanno lavorando veramente da tanto tempo, due anni mi pare.
Stanno cercando di andare ancora avanti con questo nuovo lavoro come hanno sempre fatto?
Si è molto interessante da vedere, perchè hanno preso una strada diversa per alcuni anni, ma con l’ultimo album erano tornati alle loro origini ed ero felice.
Gli ha mai dato dei consigli?
Non ne hanno mai voluti. Quando erano piccoli normalmente gli dicevo di abbassare il volume, ma no.. sinceramente erano bravi. Una delle cose di cui sono orgogliosa è che usano la loro fama per scopi di bene.
Bono in particolare è un meraviglioso oratore. Non ha in mente altro che il problema dell’Africa e delle cose terribili che vi accadono per colpa dell’HIV.
Utilizza il suo nome per aprire le porte ed è molto bravo in questo. E’ il loro frontman, si sentono tutti la stessa cosa, ma le capacità di Bono di mettere a fuoco i loro punti di vista verso la gente è eccezionale e non ha problemi a dedicare molto del suo tempo per questo. Ed è una grande offerta di energia e tempo. Edge è impegnato con Music Rising, un’associazione per aiutare i musicisti e le scuole di New Orleans. Tutti i musicisti di li hanno perso i propri strumenti e le loro case dopo la catastrofe. Sono felice che i ragazzi non si siano adagiati.
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