Dal blog del giornalista di Repubblica:
I Kinks in tutto il loro splendore. E qualcos’altro
Gli ultimi soldi da spendere nel 2008 potrebbero essere ben spesi comprando un cofanetto (si, lo so, sono costosi, sono inutili per chi ha già il meglio, etc, etc). Il primo, secondo me imprescindibile, è quello dei Kinks, dei quali do per scontato che la maggioranza di voi non possieda dischi, se non uno o due. E invece questo “Picture bookâ€, così saggiamente intitolato, rende giustiza a quella che dovrebbe a tutti gli effetti essere considerata la quarta della band “fondanti†del rock inglese, accanto a Beatles, Rolling e Who. I fratelli Davies, nonostante infinite liti, hanno solcato per 30 anni i cieli del rock, inanellando soprattutto negli anni Sessanta e Settanta una serie di brani che faranno meritare certamente loro un posto in paradiso. brani come “Lolaâ€, “You really got meâ€, “All day and all of the nightâ€. Tutti gli hit, ovviamente, sono al loro posto, tutti i brani “minori†che servono a rendere chiaro il quadro pure, in totale 138 brani, metà dei quali forse non li ascolterete spesso, ma settanta almeno entreranno nel vostro cuore, anche perchè, saggiamente, i primi 3 cd comprendono gli anni dal 1964 al 1971, il quarto il resto. Ci sono anche 18 “unreleased tracksâ€, per i maniaci.
Se invece siete in spirito “progressivoâ€, beh, il cofanetto imperdibile è quello dei Genesis, Peter Gabriel Era, ovvero la produzione tra il 1970 e il 1975. Negli anni precedenti erano già usciti due cofanetti, ma non dell’era Gabriel, anche se un altro cofanetto, Archive 1967-1975 aveva già fatto la gioia degli appassionati. Qui ci sono i cinque album dell’epoca in versione rimasterizzata, ogni album ha contenuti video inediti, e c’è un sesto disco con rarità e un affacinante booklet. Tra le chicche video c’è anche il concerto al Piper di Roma del 1972 (io c’ero).
Insomma, se avete già i dischi dei Kinks e dei Genesis, beh, allora….qualche novita? Ian Siegal, che con “The dust†ha fatto un gran bel disco di blues, i Six Toes che con “Trick of the night†si candidano al trono del nuovo indie folk britannico, oppure i Paddingtons che con “No Mundane Options†hanno fatto un brillante disco rock.
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