Dopo aver venduto 7 milioni di copie in 25 anni di attivita’ artistica e avere attraversato un periodo di offuscamento, Jimmy Somerville torna sul mercato discografico con un album splendido di cover dal titolo “Suddenly Last summerâ€.
Un disco inciso è come un amore finito. E’ stato covato nel tempo, studiato e sognato con uguale intensità . Questa è l’impressione che si ha all’ascolto di questo gioiello musicale che trasuda amore ad ogni solco, registrato in presa diretta con il gruppo di musicisti in sei giorni.
Un progetto nato da una tournèe che Jimmy ha fatto nel 2006 in Australia in cui, oltre a proporre i suoi hits dance, si è cimentato a interpretare in chiave acustica degli evergreen che hanno accompagnato la sua vita, ottenendo un consenso strepitoso da parte del pubblico.
Questi stimoli hanno dato una nuova linfa alla carriera di un interprete, con la voce caratterizzata dall’uso del falsetto, che aveva conosciuto il successo prima con i Bronski Beat e con i Communards, e successivamente come solista, anche se gli anni ’90 hanno visto offuscare la sua stella.
A dire il vero, il suo ultimo cd “Home againâ€, editato nel 2005, non ha lasciato il segno, forse per via di sonorità electro-tecno-pop, frutto della collaborazione di molti musicisti tedeschi, che lo hanno reso freddo, accolto in maniera tiepida dai fans.
Capita, ad ogni artista che si rispetti, un periodo di crisi creativa, un momento di ripensamento, in cui fermarsi e decidere come procedere il suo percorso, se continuare a vivere di rendita, adagiandosi sugli allori del passato o avere il coraggio di andare avanti e lanciare nuove sfide, coinvolgendo la mente e soprattutto il cuore.
‘Il disco, commenta lo stesso Sommerville sulle note del booklet, è stato registrato con sentimento, energia, talento ed amore, realizzato con gioia. Sembra che lo abbia realizzato appena un giorno fa. Voglio ringraziare dal profondo del mio cuore tutti coloro che mi hanno aiutato per dare alla luce questa piccola antologia di standards anche un poco sconosciute che io ho interpretato con un grande feeling’.
Jimmy si è ritirato con alcuni musicisti e insieme al produttore in uno studio di registrazione nel Nuovo Galles del sud in Australia e i brani sono pronti già nel 2008, ma vengono messi a disposizione degli acquirenti un anno dopo, soltanto attraverso il mercato digitale per ridurre i costi, dopo il flop commerciale dei lavori precedenti. Fortunatamente, da qualche mese, è disponibile nei negozi in formato cd/dvd in una edizione speciale per collezionisti.
Questo disco è come un amore appena iniziato. Tutto da ascoltare, da scoprire, con ascolti ripetuti alla ricerca di ogni segreto, per potere cogliere nuove sfumature, senza il rischio che subentri l’abitudine. Quando accade ciò, significa che la voglia e il desiderio di stupirsi hanno superato la paura del nuovo, pronti a mettersi ancora una volta in gioco e lasciare gli ascoltatori piacevolmente stupiti e a bocca aperta.
Esprimere delle preferenze, è un’impresa ardua, ogni canzone brilla di luce propria, senza temere il confronto con le versioni originali. L’incredibile voce di Jimmy e la sua grana interpretativa danno una nuova veste, come accade in “Walking after midnightâ€, un successo di Patsy Cline nella seconda metà degli anni ’50, dove dialoga deliziosamente con un basso.
Sorprendenti “I just don’t know what to do with myselfâ€, un hit di Burt Bacharach inciso anche da Dusty Springfield e Dionne Warwick, e la classica “My heart belongs to daddy†di Cole Porter, resa celebre da Marilyn Monroe e da Eartha Kitt, dal taglio ancora più ironico e divertente.
Coinvolgenti e ipnotiche le riletture di “Hanging on the Telephone†di Jack Lee, coverizzata dai Blondie, di “Black Is the Colour (di My True Love’s Hair)” con alcune aggiunte nel testo, una tradizionale canzone popolare del 1915, interpretata magistralmente anche da Nina Simone nel 1965, di “Where Have All The Flowers Gone†l’inno pacifista e contro la guerra di Pete Seeger che conta numerose versioni, da Joan Baez a Dalida.
Bellissima la ripresa di “People are strange†di Jim Morrison dei Doors, in una versione rallentata, intensa dove possiamo ascoltare la sua voce profonda anche quando canta senza il suo tipico falsetto.
Interessanti le proposte di “Hushâ€, incisa da Joe South nel 1967 e portata al successo dai Deep Purple, della delicata “Sweet unknownâ€, la deliziosa “It’s love†dal musical “Wonderful town†di Leonard Bernstein e la ballad “Was that all it was?â€
Ma le sorprese non finiscono qui. Altre chicche sono rappresentate da due bonus track: una nuova versione più intima di “By your sideâ€, contenuta nel suo album del 1995 “Dare to loveâ€, e una stupefacente interpretazione a cappella, rigorosamente live, di “Motherless Childâ€, un canto della tradizione spiritual, una chiara espressione di dolore e disperazione legata all’assenza di speranza di un bambino che è stato strappato dai suoi genitori. Qui Jimmy tocca l’apice del suo trasmettere emozioni sincere e dirette.
Chiude l’album una versione remix tecnodance dello stesso brano.
Al cd è allegato anche un dvd con i video di ““Where Have All The Flowers Gone†e di “People are strangeâ€.
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