Muore il fotografo del rock, Jim Marshall
Jim Marshall, il fotografo che ha catturato alcuni dei momenti più indimenticabili della storia del rock & roll (incluse le famose foto di Jimi Hendrix nel ’67, mentre incendiava la sua chitarra nel live di Monterey) è morto la scorsa notte (24 marzo) a New York, all’età di 74 anni.
Dopo aver iniziato ad esercitare la professione di fotografo, nel 1959, Marshall entrò parallelamente nel mondo del rock frequentando artisti del calibro di Rolling Stones, Beatles, Bob Dylan, The Who, Miles Davis e Ray Charles.
Fu l’unico fotografo ammesso al backstage nell’ultimo concerto dei Beatles al Candlestick Park di San Francisco nel ’66 (clicca qui per vedere la photogallery), e mantenne l’esclusiva per fotografare i Rolling Stones nel loro storico tour del 1972.
La sua fitta rete di amicizie nel mondo del rock, lo aiutò a catturare gli artisti in alcuni dei loro momenti più intimi, contribuendo a farli diventare icone nell’immaginario collettivo. In una delle sue ultime interviste, rilasciata al magazine RollingStone lo scorso ottobre, Marshall ricordò i suoi rapporti con le rockstar, citando in particolare Janis Joplin: “C’era un rapporto di vera fiducia tra me e Janis: all’epoca potevo chiamarla a casa ed esordire con frasi del tipo “Facciamo un po’ di foto” e lei esclamava: “OK amico! Vieni pure!”. Si fidava di me e sapevo di avere un ruolo importante nella sua vita. Volevo cercare a tutti i costi di rendere il suo look sempre migliore”.
Marshall nacque a Chicago nel 1936 ma passò gran parte della sua vita a San Francisco. Acquistò la sua prima macchina fotografica all’epoca in cui andava al college, iniziando a documentare ed immortalare artisti e musicisti nella nascente scena ‘beat’ di San Francisco.
Qualche anno più tardi si trasferì a New York, dove l’Atlantic e la Columbia gli commissionarono delle photo session con i grandi artisti del proprio rooster, inclusi Bob Dylan e Ray Charles.
Quando Marshall ritornò a San Francisco, nei tardi sixties, produsse alcuni degli scatti più indelebili della storia del rock, con centinaia di foto ad artisti come Grateful Dead, Janis Joplin, Jefferson Airplane e Santana. Nella sua intervista Marshall ricorda anche un raro episodio in cui fotografò un ritratto molto intimo di Grace Slick e Janis Joplin – che si supponeva all’epoca fossero rivali – nella casa della Slick nel 1967. “Tutto quello che si diceva di loro, definiti all’epoca come ‘le regine del rock sempre in lotta tra di loro’, era totalmente falso – ricorda Marshall – La sola ragione per cui si pensava questo era che non venivano mai fotografate insieme”.
Marshall in tutta la sua vita ha continuato sempre ad essere prolifico, senza mai fermare la sua ispirazione creativa. Negli ultimi anni ha immortalato praticamente tutti gli artisti rock esistenti, da John Mayer a Ben Harper, a Lenny Kravitz ai Velvet Revolver. Durante la sua carriera ha pubblicato cinque libri, inclusa la collezione di foto del 2009 Collection Trust.
La passione per il suo lavoro fu così forte che prese il sopravvento anche sulla sua vita familiare. Come lui stesso affermava: “Non ho bambini. Le mie fotografie sono i miei bambini”.
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