07 HeartsinkFoals – Spanish Sahara (Music Video)
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Live From The Montreal International Jazz Festival
Ben Harper & The Relentless 7
Voto:
Casa discografica: Virgin
Anno: 2010
Un giorno di dieci anni fa, vuole la leggenda, Ben Harper si sentì proporre dall’autista che lo scorrazzava in Texas l’ascolto di un demo suo e della sua sconosciutissima band. Harper lo mandò a quel paese ma poi, come un fioretto, accolse l’invito del seccatore. Temeva un supplizio, fu una rivelazione: Jason Mozersky, questo il nome dello chauffeur, era un chitarrista con i fiocchi, e Harper ne fu impressionato. Non solo gli fece i complimenti ma prese a collaborare, e a un certo punto per lui e un paio d’altri amici abbandonò la compagna di una vita, la band degli Innocent Criminals, fondando i Relentless 7 – che a dispetto della sigla sono in quattro, secondo il classico schema di due chitarre, basso e batteria.
La storia è questa, la musica è il rock ruggente di White Lies For Dark Times, l’album in studio dell’anno scorso, e di questo live registrato nel 2009 nel corso di un fortunato tour del Nordamerica. Harper è una piccola enciclopedia di musiche del nostro tempo, non proprio uno Zelig ma quasi. A seconda delle circostanze può accentuare il suo lato soul o reggae o ancient black o rock, con risultati che magari non convincono appieno gli estimatori più esigenti (mi ci metto) ma riescono sempre suggestivi. Qui immaginate uno Stevie Winwood d’annata che con gola rossa canta su un tappeto volante di Hendrixianerie e ogni tanto riposa su intense ballads; ecco, Harper è il vecchio Steve mentre Mozersky interpreta la parte di Jimi e i loro soci (Jesse Ingalls al basso, Jordan Richardson alla batteria) battono forte la lastra.
Bello e risaputo, comunque vivo, carico di energia. A ogni album di Ben Harper mi chiedo regolarmente cosa farà da grande e qui intravvedo una risposta; farà il divulgatore di un mondo musicale che va sparendo, farà il traduttore, con pezzi suoi o reperti d’archivio come qui Red House e, addirittura, chi l’avrebbe detto, Under Pressure.
Riccardo Bertoncelli
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