Buskers, le emozioni di strada
Domani l’anteprima a Comacchio, da sabato tanta musica in città . Nei nove giorni di show previste manifestazioni collaterali come la scuola di circo
FERRARA. Un angolo di strada come palcoscenico, un cappello per le offerte, la custodia dello strumento come banchetto per la vendita di cd e gadget. È l’immagine tipica del musicista di strada, quella che ormai tutti in città hanno imparato a riconoscere ed apprezzare grazie al Ferrara Buskers Festival, che anche quest’anno, il ventiduesimo della serie, si ripresenta puntuale alla fine di agosto con il suo carico di musica e spettacoli capaci di attrarre in centro storico migliaia di visitatori.
L’appuntamento con il festival internazionale del musicista di strada è fissato in questa edizione dal 22 al 30 agosto, con l’aggiunta dell’anteprima di domani sera a Comacchio, quando a partire dalle 21.30 tutti i 20 gruppi invitati faranno capolino fra ponti e canali della città lagunare per regalare un mare di note anche al popolo dei turisti ancora in vacanza sulla vicina costa.
Solo un gustoso antipasto, prima del via al banchetto musicale nelle strade e nelle piazze di Ferrara, con altri nove giorni consecutivi di show ininterrotti dalle 18 alle 24 (la domenica solo dalle 17 alle 20), con i 20 buskers “ufficiali” e tantissimi gruppi accreditati, per un totale di oltre 1000 artisti in rappresentanza di 34 nazioni in grado di dare vita a 304 spettacoli differenti.
I grandi numeri continuano ad essere i punti di forza del festival, assieme alla varietà delle proposte. A variare ogni anno è anche la nazione ospite, quella a cui viene dedicata l’edizione e dalla quale vengono “selezionati” quattro gruppi. Nel 2009 tocca alla Croazia, che si presenta con i Debitanti, ensemble con strumenti tradizionali croati come tambura e brac, con gli TS Kud-a Gorjanac e le loro canzoni e danze tipiche della regione di Osijek-Baranjka, con il Trio Martinic & Iva Curtila, che sio esibisce con una trentina di diversi strumenti, e con i Kom3dija, band capace di spaziare dal punk al blues. Si ritroveranno anche vecchie conoscenze come i Barlavento, maestri della samba-de-roda brasiliana che erano stati apprezzati in una precedente edizione della rassegna (il nome della formazione era leggermente diverso, Barravento), o come un altro gruppo brasiliano, Fred Menendez Band, di ritorno al festival grazie al voto del pubblico nella precedente edizione, così come gli argentini Violentango.
Ed ancora folk-pop da Amsterdam con Amarins & Le Gatte Negre, country e swing dal Texas con Buffalo Bill & His Bavarian Beerhunters, musica classica dalla Polonia con Cracow String Quartet, voci e suoni tradizionali della Mongolia con gli Hosoo Transmongolia, ma anche folk e soul con la voce dell’americana Spring, un immancabile “one man band” direttamente dall’Australia che risponde al nome di Juzzie Smith, i creatori del cosiddetto “deltabilly” Lars Vegas & The Love Gloves e il rockabilly della band The Blue Genes.
Completano la rosa dei venti invitati Liermann & Elfenklang (folk dalla Germania), Los Widow Makers (country, soul e rockabilly dalla Spagna),Manzella Quartet-Formazione Instabile (street reggae e rock dall’Italia),RootsKompakt (reggae e ska dall’Ungheria) e Zbogom Brus Li (etno-punk burlesco dalla Serbia).
dalla rete
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