Ecco intanto da delrock.it alcune novita’ su Wilson ,il leader carismatico e poliedrico.
Li conoscete?Vi piacciono?
Insurgentes
Steven Wilson
Voto:Â
Casa discografica: Kscope
Anno: 2009
Steven Wilson è uno dei più indaffarati e workaholici rockerdel pianeta eppure, che ci crediate o meno, alla veneranda età di 42 anni non aveva ancora pubblicato un album a nome suo. Lo fa adesso, dopo anni, dopo decenni di Porcupine Tree, No Man, Bass Communion e cos’altro ancora; lo fa con un disco dal titolo suggestivo, Insurgentes, che fa pensare a chissà quali suggestioni latine (la musica o la lingua, a seconda dei flash) e invece no, è solo l’indirizzo dello studio a Città del Messico dove ha registrato buona parte del materiale – in Avenida de los Insurgentes, per l’appunto.
Wilson ha deciso per caso di levarsi la verginità solistica, dopo aver composto questi brani e aver compreso che non si adattavano a nessuna delle sue abituali scatole di musica. Ha lavorato fra Tel Aviv, Londra e Città del Messico ma ha evitato ogni suggestione geografica. Nella sua mente si è trovato a fronteggiare i soliti fantasmi molto nordici di “negatività , tristezza, depressione, solitudine” che lo assalgono a onde, insidiando le fantasie più morbide e dolci che volentieri rimandano al mito Floyd (più Wish You Were Here, a dire il vero, cheThe Dark Side Of The Moon); così magre parti cantate senza enfasi, come in trance, prolungati ristagni a cui seguono strappi violenti, crudeli, lungo una linea sottile ma ferma che Wilson chiama “poesia della malinconia”.
Hanno tirato in ballo Thom Yorke, i Portishead, i Nine Inch Nails per questo progetto ma io continuo a notare soprattutto una vena King Crimson, che la presenza di Tony Levin tra i collaboratori conferma. Wilson da grande studia da Robert Fripp, e non a caso ha accettato di remixare il catalogo KC per una prossima edizione in 5.1.
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