Changing Of The Seasons
(Balloon Ranger Recordings) 2008
pop, songwriter
di Alessandra Reale
BY ONDAROCK
Una carriera tanto fulminea quanto prolifica, quella di Ane Brun, sorprendentemente ricca di riconoscimenti che forse altrove avrebbero potuto portare a una maggiore visibilità di quella che le ha riservato finora il distratto vecchio continente.
La trentaduenne di origini norvegesi Ane Brunvoll, da diverso tempo residente in Svezia, ha imbracciato per la prima volta una chitarra solo undici anni fa, e già si ritrova alle spalle un album live, un “duets†e due album in studio, il secondo dei quali, “A Temporary Diveâ€, le ha permesso di ottenere diverse nomination per premi scandinavi ed europei, nonché il riconoscimento del prestigioso “Best Female Artist†conseguito ai Norwegian Grammy Awards del 2005.
La quinta fatica discografica di Ane Brun nasce sotto una scintillante stella, poiché a produrre l’album è quello stesso Valgeir Sigurðsson il cui nome si è già affiancato a numerosi artisti di spicco della scena musicale alternativa (Björk, Sigur Rós, Múm, Bonnie ‘Prince’ Billy).
“Changing Of The Seasonsâ€, terzo lavoro in studio di Ane, si presenta con un piglio più deciso e un impatto più “estroverso†rispetto al precedente “A Temporary Diveâ€, col quale condivide ancora un particolare approccio cantautoriale al pop, evidente sia nell’intima delicatezza dei testi che nel fragile lirismo di alcuni passaggi strumentali, arricchiti qui da un picking chitarristico fortemente emozionale (“Changing Of The Seasonsâ€, “Raising My Headâ€, “Gillianâ€) e da un intenso e talvolta inusuale (“The Puzzleâ€, “Armourâ€) intrecciarsi di pianoforte e archi.
A completare il quadro è la straordinaria voce di Ane, principale protagonista della scena, che col suo sentore vagamente profumato d’anice inebria completamente l’ascoltatore, sprofondandolo in un sogno avulso da ogni realtà , scevro dalla consapevolezza del tempo che passa.
Questo lavoro pecca purtroppo di una certa incostanza nell’esito dei vari brani, fattore probabilmente legato alla (comunque ammirevole) volontà di osare maggiormente rispetto a quanto fatto in precedenza, ciò comportando una certa disomogeneità nel risultato corale, dove il seppur apprezzabile tentativo di spaziare in territori stilistici diversi si scontra con il (prevedibile?) rischio di “slegare†eccessivamente i singoli elementi tra di loro, dando a volte la sensazione di un ascolto “a singhiozziâ€.
Tuttavia, “Changing Of The Seasonsâ€, forse anche in virtù del coraggio dimostrato, risulta essere un lavoro piuttosto interessante, indice di una personalità curiosa e dinamica, protesa verso un processo maturativo che con queste tredici tracce già si preannuncia caratterizzato da una raffinata delicatezza e da una disinvolta padronanza tecnica.
Nell’attesa di scoprire in che direzione piegheranno le future scelte compositive di questa incantatrice che viene dal Nord, non resta che abbandonarsi alla sua inconfondibile voce speziata e ammaliatrice, indugiando piacevolmente sull’ascolto di “Changing Of The Seasonsâ€, come la stessa chiusa dell’album sembra quasi voler suggerire: “Maybe this is wishful thinking and maybe I’ll just keep on sinking, but sometimes it’s enough to know that there is a place where everything is on hold, where the hours will be longer, and I’ll linger with pleasureâ€.
Related Articles
No user responded in this post
Leave A Reply