Bob Marley era un osservatore attento a tutto ciò che lo circondava, in particolare alla natura, ed era rimasto talmente colpito da tre canarini che…
Primavera del 1975
Bob Marley ha sempre amato trascorrere le prime ore del pomeriggio seduto nel portico della sua casa di Hope Road a Trenchtown, Giamaica.
Spesso, mentre lui suonicchiava la chitarra e fumava, lo venivano a trovare degli uccellini. In particolare, c’erano tre canarini che sembravano davvero fedeli frequentatori di casa Marley. Quegli uccellini, che molto probabilmente condividevano gli stessi gusti dell’artista giamaicano, andavano a beccare per terra i semi e i rimasugli di erba.
Come testimoniato dal suo amico Tony “Gilly” Gilbert, Marley era un osservatore attento a tutto ciò che lo circondava, in particolare alla natura. Ed era rimasto talmente colpito da quei tre canarini, ricordava sempre Gilbert, da dedicare loro una canzone.
È nata così Three Little Birds, famosa per il refrain “Don’t worry about a thing, every little thing is gonna be alright” che Marley con gli Wailers avrebbe inciso nel 1977 per poi pubblicare il pezzo nel leggendario album Exodus.
Le coriste della sua band, le I Threes la pensavano però in modo diverso. Erano convinte che Bob avesse dedicato loro quel brano e che i “Three Little Birds” fossero proprio loro. In effetti Bob soleva introdurre la canzone dal vivo presentando le coriste come i suoi tre uccellini. Poco importa: nel tempo, la canzone è diventata un classico, ripresa da numerosi artisti reggae ma anche da Robbie Williams o Maroon 5, ma anche dai tifosi della principale squadra di calcio olandese, l’Ajax che hanno trasformato Three Little Birds in un inno della curva.
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