Sono divertenti e gradevoli, con un “rock della giungla” appena alfabetizzato che loro chiamano “surf thrash”
I britanni si sono innamorati di questa giovane band di Minneapolis che il New Musical Express ha incluso nelle tre migliori promesse del 2011 e il Guardian ha segnalato come “i nuovi Strokes” (sai che roba!) e paragonato ai gloriosi Modern Lovers (piano con le parole!).
In effetti sono divertenti e gradevoli, con un “rock della giungla” appena alfabetizzato che loro chiamano “surf thrash” e altri invece legano più precisamente alla storia garage, un garage però con spruzzi di onde californiane. E’ una vecchia formula che funziona sempre: un po’ di Spector sound, i primitivi americani di metà ’60, i punk meno radicali di dieci anni dopo. Quando badano all’essenziale sfruttando ritmi elastici sono davvero godibili, quando Strokeggiano con ferraglia pesante e disturbi di frequenza mostrano tutti i limiti e le ingenuità di un progetto ancora in via di definizione.
Quartetto classico, chitarre e batteria, il leader si chiama Jordan Gatesmith e deve ancora decidere se fare il musicista o l’idoletto per teenager. Questo è il primo album, a un anno di distanza dall’EP This One’s Different che li ha lanciati. Di quell’esordio sono rimaste le canzoni più forti, la title track e Told You Once, ma il pezzo migliore è Back Of Your Neck, un
cinetico mix di tanto easy rock già ascoltato che potrebbe diventare un hit dei prossimi mesi.
Carini, da tenere d’occhio ma senza esagerare. La rana e il bove, la morale è quella.
mediaword.it
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