ECCO GLI ELMOG………
Casa discografica: Sudway
Anno: 2010
«Eimog: (AG) rarefattissimi minimalismi ambientali». Questo ci eravamo appuntati all’Ypsigrock Festival edizione 2008 per non perdere il filo nella girandola di nomi e suoni offerti dalla rassegna. E gli Eimog – quartetto agrigentino nato nel 2005, gavetta a base di concerti e di Myspace, un EP alle spalle – confermano la formula anche all’esordio sulla lunga distanza: un morbido post-rock chitarristico, che vive tutto nel passaggio dall’impalpabile al densissimo via crescendo quasi orchestrali (fanno opportunamente capolino anche un violino e un violoncello), “post” nell’accezione più cinematica ed estatica del termine, con le melodie che si diluiscono fino a stingersi e quasi a perdersi.
Sei lunghi brani, fluttuosi, giocati sulle variazioni di piccola scala, sulla dilatazione delle atmosfere, sull’accumulo della tensione fino a esplosioni dal sapore enfaticamente romantico. Il post è un genere ormai storicizzato (e sclerotizzato), anche in questa sua declinazione ambientale e atmosferica: ma gli Eimog sono bravi nel bilanciare, con piccoli tocchi, gli elementi di un cliché abusatissimo, all’interno del quale basta un niente per andare a noia.
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