1. Phoenix – ‘Wolfgang Amadeus Phoenix’
“Canzoni che si possono canticchiare, ballare, semplicemente ascoltare, senza che i playing ripetuti possano logorarle”
2. Japandroids – ‘Post Nothing’
“Atomi spezzati, note nuclearizzate e trasformate in minuscoli proiettili che si infilano sotto la pelle”
3. Sunset Rubdown – ‘Dragonslayer’
“Le evoluzioni in volo, l’incedere possente e le maestose virate delle composizioni di Krug non sono mai riuscite a essere così ben confinate in una forma così essenziale”
4. Mew – ‘No More Stories…’
“Un continuo desiderio di sperimentare, confondere, combinare e dare libero sfogo alla fantasia e all’intuizione”
5. Noah And The Whale – ‘The First Days Of Spring’
“Ci sono alcuni dischi per cui basta chiudere gli occhi e ascoltare”
6. Antlers – ‘Hospice’
“Intercetta una gamma di sensazioni delle più disparate e le dipana in atmosfere a volte rarefatte, oniriche, altre volte lucide, cristalline”
7. Pains Of Being Pure At Heart – ‘The Pains Of Being Pure At Heart’
“La qualità delle tracce è tanto alta che è facile soprassedere su qualche piccola mancanza di originalità ”
8. Passion Pit – ‘Manners’
“Come se ci si trovasse su un dancefloor con le lacrime agli occhi e le rane nella pancia”
9. Horrors – ‘Primary Colours’
“Un ritratto brit dall’aria gotica e dall’aspetto mostruoso, con un anima sicuramente più bella di come si possa immaginare”
10. Woodpigeon – ‘Treasury Library Canada’
“Un album bellissimo, ispirato, amichevole e rinfrancante”
11. Dirty Projectors – ‘Bitte Orca’
“Nove pezzi assolutamente sorprendenti, che schizzano verso le nostre orecchie come lo scoppio di un tappo di champagne”
12. Arctic Monkeys – ‘Humbug’
“Dieci episodi ognuno degno di nota, ognuno a suo modo di grande personalità , ognuno anche coraggioso”
13. Flaming Lips – ‘Embryonic’
“Un disco bizzarro, fuori di testa, anticonvenzionale, psichedelico, intricato quanto ipnotico”
14. Grizzly Bear – ‘Veckatimest’
“Non hanno il difetto dell’auto-referenzialità che potrebbe spaventare l’ascoltatore meno predisposto, piuttosto fanno il contrario, cioè cercare di accontentare tutti con il denominatore comune della melodia”
15. Manic Street Preachers – ‘Journal For Plague Lovers’
“Un ritorno ad altissimi livelli in termini di qualità ed espressività ”
16. Animal Collective – ‘Merriweather Post Pavillion’
“Gli Animal Collective sono arrivati all’apice della loro produzione, che coincide anche con uno dei momenti più alti della musica indie di questi anni”
17. My Latest Novel – ‘Deaths & Entrances’
“La colonna sonora ideale per i pianti più disperati, per la malinconia più struggente, ma anche per la speranza più vivida”
18. Patrick Wolf – ‘The Bachelor’
“Patrick Wolf è tornato alla grande. I motivi colorati di ‘The Bachelor’ rendono il suo ultimo lavoro un terremoto emozionale mozzafiato”
19. xx – ‘The xx’
“Un affannoso rincorrersi di voci tra una drum-machine incisiva, un basso spasmodico e chitarre limpide”
20. Decemberists – ‘The Hazards Of Love’
“C’è barocco ed emotività nerd, il manierismo negli arrangiamenti convive con l’immediatezza di certe parti melodiche che fanno da filo conduttore di tutto il disco”
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