I Depeche Mode a Milano: ‘Ecco il nostro disco vintage’ | |||||
I Depeche Mode e l’Italia hanno un rapporto speciale: la band inglese è oggi a Milano, e fuori dall’hotel che ospita la conferenza stampa di presentazione del loro nuovo album c’è un discreto manipolo di fan, con diversi “imbucati†anche nell’incontro con i giornalisti. I tre, Fletcher, Gore e Gahan, non fanno in tempo ad entrare nella sala riunioni che Fletcher esordisce: “Siamo contenti di essere qui a Milano, dobe abbiamo registrato alcune delle nostre canzoni miglioriâ€. “Sounds of the universe†uscirà tra quasi due mesi, per ora c’è in circolazione solo il singolo “Wrongâ€, ma l’attenzione dei media è già elevatissima. I tre – rigorosamente in nero – sono in splendida forma: Fletcher è il più informale, quasi sportivo; Martin si siede al centro, ed è quello che prende la parola più spesso, da vero leader, anche se quasi sembra nascondersi sotto un cappello di lana calato in testa; Dave, elegantissimo, è quasi distaccato, signorile, gentile, dimostrando ancora una volta che i tempi bui sono definitivamente alle spalle. “Sounds of the universe†è un disco semplice, almeno nella realizzazione, spiegano: “Mentre Dave faceva il secondo album, Martin scriveva canzoniâ€, spiega Fletch. “Ci siamo trovati l’anno scorso, e abbiamo iniziato registrare, ed è nato il disco; ora stiamo per iniziare le prove del tour, che durerà quasi un annoâ€. “È un album quasi vintageâ€, aggiunge Martin, “Con strumenti ‘antichi’ come sintetizzatore di prima generazione, drum machine, chitarre, pedali che acquistavo su ebay e arrivano in studio ogni giorno in grandi pacchi… Qualsiasi cosa facciamo, per quanto ci proviamo, suoniamo sempre come noi stessi. La voce di Dave è inconfondible, per esempio. Ma ci piace pensare suoniamo contemporanei, che andiamo avantiâ€. Martin non è più da qualche tempo l’unico autore della band: da qualche tempo anche Dave scrive canzoni non solo più per i suoi album solisti ma anche per la band: “È naturale, non c’è separazioneâ€, spiega Dave. “Quando sei in una band devi sperimentare, mettere in gioco le tue idee, senza preservarle. Martin ha fatto un lavoro incredibile, aiutandomi anche a vestire le canzoni. Non posso paragonarmi a lui anche solo per la quantità delle canzoni che scrive. Diciamo che adesso mi sento come un giocatore che non è più in tribuna, ma in panchina e può giocare 10 minuti a partitaâ€. “Adesso che Dave scriveâ€, interviene Fletch, “La band si sente molto più unita e lui più parte dei Depeche Modeâ€. Il disco esce per la EMI, etichetta che – nota qualcuno tra i giornalisti – ha visto scappare dal proprio catalogo molti artisti di primo piano negli ultimi anni. A spiegare la decisione di rimanere da quelle parti è Fletcher: “Ci siamo guardati in giro, come è ovvi, e abbiamo anche pensato di gestirci da soli. Ma crediamo che la EMI abbia fatto un lavoro ottimo con i Coldplay, e alcuni collaboratori di cui ci fidiamo sono qui. Per cui abbiamo firmato un contratto, anche se solo per un disco. Bisogna essere cauti perché tra un disco e l’altro cambiano molte cose, nell’industria, di questi tempiâ€. La band suonerà il 18 di giugno a San Siro, a Milano. Sono spaventati dall’idea di esibirsi in uno spazio così grande, chiede qualcuno? “Pensare che non siamo rock e quindi non andiamo bene per gli stadiâ€, risponde Dave “E’ vedere le cose vecchie. Madonna non è certo rock, ma è ‘entertaining’… Non è mai stato un problema per noi, l’abbiamo fatto tante volte: quando suonammo al RoseBowl di Pasadena dubitavano allo stesso modo, ma poi ne uscì ‘101’. Semmai è una sfida, è diverso. La produzione sarà molto interessante e sarà allestita con Anton Corbijn che curerà la parte visualeâ€.rockol.it
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se devo misti /fica /mi ormai preferisco il Requiem
di Verdi.Giuseppe.O sogno la tòpa?
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topa sempre gradita,anche senza Requiem:-))saluta il Trentino che io saluto San Giovese e San Piadina:-))
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