Dieci anni di Last.fm: i più ascoltati sono Coldplay, Nirvana e Negramaro
Dal 2002, il social network musicale archivia gli ascolti dei suoi utenti. Oltre 50 miliardi di brani. Ecco le sue classifiche, suddivise per genere e paese.
La canzone più ascoltata negli ultimi dieci anni? Smells Like Teen Spirit dei Nirvana. La band più popolare? I Coldplay. Il piccolo piacere perverso da consumare nel segreto delle proprie cuffie, nascondendolo agli amici? Poker Face di Lady Gaga. Sono alcuni dei dati che emergono dallo speciale interattivo che Last.fm ha pubblicato per festeggiare i suoi primi dieci anni di vita.
Nato nel 2005 dalla fusione tra una community (Last.fm) e un progetto universitario (Audioscrobbler), entrambi già attivi dal 2002, Last.fm è un interessante esempio di social network costruito sui big data. Non mette semplicemente in contatto gli appassionati di musica, ma registra e archivia ciò che essi ascoltano sui maggiori player digitali: software come iTunes, dispositivi portatili come lettori MP3 o smartphone, abbonamenti in streaming come Spotify e Rdio.
Si tratta di una valanga di dati – oltre 50 miliardi di brani in dieci anni – che aggiornano in tempo reale le pagine dei singoli utenti e che adesso il servizio britannico ha raccolto e riassunto nella timeline interattiva 10 Years of Scrobbling. Su di essa si può ripercorrere la storia degli ultimi dieci anni di musica pop-rock (in base al modo in cui è stata percepita all’interno della comunità) oltre che scartabellare le top 100 dei brani e degli artisti più ascoltati secondo criteri di genere e di provenienza geografica degli utenti.
Il risultato? Sul fronte della timeline, il viaggio a ritroso nel tempo alterna informazioni sulla crescita del social network (simboleggiata dal balzo da un milione a un miliardo di scrobbling tra febbraio e ottobre 2005) e conferma diverse dinamiche di consumo musicale. Su tutte, il boom di ascolti dopo la morte di un artista: da Michael Jackson a Amy Winehouse, da Whitney Houston a Donna Summer, i grafici di Last.fm mostrano tutti lo stesso picco vertiginoso (ed effimero), immediatamente successivo alla dipartita della popstar.
Per quanto riguarda le classifiche, chi è patito di liste e numeri potrebbe perderci delle ore. Le top 10 globali sono farcite di rock inglese e americano del periodo 1992-2007: oltre a Nirvana e Coldplay, ci sono Radiohead, Strokes, Franz Ferdinand, Muse, Oasis, Foo Fighters. C’è qualche rapper a stelle e strisce (Eminem, Kanye West), mentre dal mondo del pop fa capolino la sola Rihanna e Lady Gaga si porta a casa il premio “guilty pleasure” con Poker Face: è la canzone che più spesso gli utenti ascoltano ma non rendono visibile sulle proprie pagine.
E le chart nazionali? Il podio degli artisti con più ascoltatori italiani vede nell’ordine Coldplay, Radiohead e Vasco Rossi. Tra le canzoni, le super hit rock degli anni ’90 ( Wonderwall degli Oasis e Karma Police dei Radiohead) si devono accontentare delle piazze d’onore, subito dietro a Via le mani dagli occhi dei Negramaro (37.886 utenti l’hanno ascoltata almeno una volta) e prima di La cura di Franco Battiato. I dati completi sono sul sito di Last.fm, ma trovate le semplici Top 100 dei brani e degli artisti sul tumblr La Stampa Music.
Dopo il periodo magico della metà degli anni zero, culminato nell’acquisto nel 2007 da parte di CBS per 280 milioni di dollari, Last.fm è entrato in una lunga fase di consolidamento. Non è scomparso dai radar come MySpace, ma sta ridefinendo natura e piani di business. Esemplare, da questo punto di vista, la sorte capitata alle radio streaming del servizio: diventate a pagamento nel 2009, dal 15 gennaio 2013 saranno definitivamente eliminate in alcuni paesi, tra cui l’Italia. A settembre 2011, gli utenti attivi della community erano stimati intorno a 40 milioni di utenti.
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Il senso di Facebook per la musica
Il social network pubblica i dati della piattaforma Open Graph: in un anno, 62.2 milioni di canzoni condivise per oltre 22 miliardi di ascolti, attraverso applicazioni come Spotify, Pandora e Deezer.
Duecentodiecimila anni messi in fila. Avete letto bene: 210.000. Sono i numeri, sempre più impressionanti, della musica ai tempi delle reti digitali. E in questo caso corrispondono all’ascolto musicale complessivo degli utenti di Facebook attraverso le applicazioni che usano Open Graph, la piattaforma che permette di condividere canzoni in streaming con i propri amici.
Lanciata a settembre 2011, Open Graph ha compiuto da poco un anno di vita. In questo periodo si sono moltiplicati i servizi che hanno iniziato a farne uso, entrando in partnership con il social network e sviluppando applicazioni di diffusione/condivisione della musica. Nomi famosi come Spotify e Deezer, ma anche meno conosciuti come 8Tracks, BandPage, KKBOX, Songza.
Per spiegare il meccanismo, possiamo citare Deezer , uno dei servizi in streaming disponibili e molto diffusi anche in Italia. Quando tu ascolti una canzone su Deezer, se hai effettuato l’iscrizione tramite Facebook, questa appare automaticamente (senza che tu debba far niente) anche sulla tua timeline nel social network. I tuoi amici la vedono, magari sono incuriositi, cliccano sopra e la ascoltano anche loro tramite Deezer.
Secondo Facebook, che ieri ha distribuito un po’ di dati sull’andamento complessivo di Open Graph, nell’ultimo anno un simile passaggio è avvenuto 22 miliardi di volte, per un totale di 62.2 milioni di canzoni diverse (e 210.000 anni di musica ascoltata in dodici mesi). Nel comunicato stampa, il social network ha preferito concentrarsi sull’exploit dei servizi “minori”: dai 4 milioni di canzoni condivise settimanalmente tramite 8tracks ai 50 milioni di condivisioni mensili sul taiwanese KKBOX.
Ma è chiaro che i nomi più propulsivi – quelli che stanno trasformando il social network nel più grande jukebox di tutti i tempi – sono altri. Sono quelli citati regolarmente nei report del servizio d’analisi AppData: tramite Facebook, 23.7 milioni di utenti si collegano ogni mese a Spotify, 7.8 milioni a Pandora, 3.2 a Deezer. E ogni utente può arrivare a condividere decine di canzoni.
La vetta generale delle app sul social network è lontana: il social game Farmville 2 conta 61,2 milioni di accessi via Open Graph, il servizio fotografico Instagram 37,4 milioni, quello di turismo e viaggi TripAdvisor 34 milioni. Ma la crescita delle app musicali è regolare e dall’elenco manca il convitato di pietra, YouTube, i cui video sono ormai lo strumento preferito dagli utenti per segnalare canzoni su Facebook. Numeri e trend che confermano quanto anche la musica si stia spostando – almeno nel reame di Internet – sempre più verso orizzonti social.
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