I mostri del rock’n’roll sono tornati… è tempo di tremare
Devo ammetterlo. Quando escono nuovi album di band blasonate e molto conosciute mi pongo in modo a dir poco sospettoso. Sarò un malpensante è vero, non me ne vogliate, ma spesso sono andato incontro ad impressionanti flop durante l’ascolto di lavori che aspettavo da tempo e che speravo potessero davvero piacermi, ero lì ad attenderli come un bambino quando accoglie e scarta entusiasta l’involucro che cela e protegge un nuovo giocattolo.
I Kiss mi piacciono molto, specialmente dal vivo lo ammetto, ma spesso mi sono trovato ad ascoltare dei lavori molto discutibili, di conseguenza ho affrontato questo album con una brutta dose di superficialità e quasi distacco non aspettandomi alcunché di buono.
Fatto questo preambolo inizio a parlare dell’esperienza Kiss 2012.
Ma che album hanno tirato fuori dal cilindro questi quattro brutti ceffi d’un tempo? Ma hanno davvero sette vite questi ‘mostri’ del rock’n’roll? Ma quanto è potente questo nuovo Monster? Le domande contengono in loro la risposta.
Dopo venti album in studio, capolavori dal vivo, raccolte, video, album celebrativi, una marea gadget, concerti in tutto l’universo conosciuto, i quattro mascherati di New York City hanno ancora la forza di poter schiaffeggiare tutti a suon di magnifico e potente rock’n’roll. La mia non è una domanda, ma un’affermazione precisa poiché, nonostante il funerale che sempre si celebra per le stelle del firmamento musicale accusate di far parte solo del music business, i Kiss sono sempre i Kiss e continueranno a stupirci non solo con gli innumerevoli effetti speciali usati dal vivo, ma anche con altri tipi di effetti che sono più cari a noi che trascorriamo ore e ore della nostra vita con le orecchie tese alla ricerca di qualcosa che possa soddisfare la nostra sete di rocker, ovvero suoni, accordi, note, musica, passione, quindi: rock’n’roll!!!
Monster è un album fresco come da tempo non ne sentivo. Un album ricco di carica potente e suprema passione. Sono stupito davvero, non mi capacito di tanto ardore da parte dei quattro mostri sacri della musica rock: Paul Stanley, Gene Simmons, Tommy Thayer ed Eric Singer. Monster è schietto e diretto, fatto di tanta passione (ripeto), grinta, forte personalità e professionalità. Si percepisce il battito del cuore che è sinonimo di eccitata partecipazione e si sente il profumo vitale che è innato senso di classe infinita.
Monster è la testimonianza di cosa voglia dire esser in grado di rimanere vivi ed eterni. Brani come Hell or Hallelujah, Wall of Sound, Back to the Stone Age, The Devil Is Me, Outta This World, Take Me Down Below e Last Chance rappresentano lo stile unico e aggressivo tipico dei Kiss che amiamo, con la usuale falsa cattiveria che si esalta ad ogni nota, mentre Freak, Eat Your Heart Out e All for the Love of Rock & Roll sono i classici pezzi scanzonati adatti a far casino con gli amici e a essere cantati a squarciagola anche duranti i loro concerti.
Monster è una goduria ed è una vera e propria lezione di rock’n’roll specialmente per le nuove generazioni…
Il tempo si è fermato, meglio così mi verrebbe da dire. Una prestazione ad alti livelli da parte dei quattro Kiss, un lavoro coinvolgente in ogni song, un insieme di carica selvaggia che incarna in pieno lo spirito della band e che a sua volta incarna lo spirito mai domo del rock’n’roll. La prepotenza furiosa di Gene Simmos, la verve compositiva di Paul Stanley, lo stile graffiante di Tommy Thayer, la veemenza ritmica di Eric Singer sono il segreto di un gruppo che non ne vuole proprio sapere di uscire dalle scene o quanto meno mettersi per un attimo da parte, anzi.
‘…You Wanted the Best, You Got the Best… Ladies and Gentlmen: KISS!…’
MYWORD
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