Prosegue la pubblicazione delle antologie su Mia Martini Tutto il mio universo:in edicola con Sorrisi e Canzoni e Donna Moderna, il secondo volume, anche questo prezioso, Dai miei amici cantautori che include una accurata selezione di brani d’autore.
Cinque di essi fanno parte del suo ultimo album inciso in studio “La musica che mi gira intorno”, dove Mimì rilegge alcune perle di cantautori, commentando così questo progetto: ‘Ho seguito il criterio del cuore, ho scelto le composizioni che sono state scritte non in nome del grosso impegno sociale, ma piuttosto in nome della fragilità umana e delle debolezze di questi artisti, li ho cantati più come uomini. Per niente facili, questi artisti, questi uomini così poco allineati, così tortuosi come mi piace dire, personaggi assolutamente contorti, ma forse per questo credo che siano grandi.’
E così c’è spazio nuovamente per il suo compagno di viaggio più amato: Ivano Fossati con le nuove versioni de “La canzone popolare” nella quale Fio Zanotti ha messo nell’arrangiamento una cornamusa non vera ma elettronica, campionata, per dare l’idea, da un punto di vista etnico, che per l’autore il pezzo nasce proprio con questa frase ‘alzati che si sta alzando la canzone popolare’, quasi a significare che in qualche maniera proveniamo tutti da questa musica.
In “La musica che gira intorno” c’è la presenza vocale di una grande solista, nonché amica, Aida Cooper con un ‘solo’ assolutamente splendido nel finale. Originariamente, come si evince da qualche passaggio in tv, era stato registrato a due voci, ma nella fase del missaggio si è scelto di lasciare soltanto quello suo.
Delicata la scelta di “Stella di mare”, molto tenera e pervasa da un grande amore. Bellissimo questo omaggio e sentite le parole che Mimì ebbe a dire all’epoca sul grande cantautore recentemente scomparso: ‘Lucio Dalla ha scritto delle cose meravigliose e moltissime saranno migliori, ma è proprio questa canzone che nel contesto di questo disco mi ha colpito di più. Lucio è pazzo per il mare, tantissimi anni fa eravamo al “Cantagiro”, quando era ancora itinerante, una notte non riuscivo a dormire, mi sono affacciata alla finestra dell’albergo per fumare una sigaretta e giù in giardino c’era Lucio che stava sdraiato su una vasca a parlare con i pesci. Qualche anno dopo, quando ho sentito “Com’è profondo il mare”, ho avuto la conferma che il mare e i pesci li nomina spesso, nel senso che sono temi ricorrenti nei suoi testi.
In “Tutto sbagliato baby”, il singolare incontro con i fratelli Bennato: Eugenio ed Edoardo, artisti diversissimi tra di loro, adorati e stimati dalla indimenticata interprete. Lei considerava anche questa una canzone d’amore, con le analogie allo splendido monologo teatrale di Giorgio Gaber ‘Ero comunista’, in cui parla del partito con un amante deluso, tradito dalla sua stessa donna, considerandolo quasi una donna. Nel testo si può riscontrare lo stesso dolore che può provare un amante deluso, come se il partito fosse una donna. Musicalmente, il brano viene reso ancora più accattivante con il coinvolgimento dei Musicisti del Nilo e i loro strumenti particolari.
Altra scelta particolare è “Fiume Sand Creek” nella quale viene raccontata con un linguaggio crudo e vero una strage terribile che ha colpito la fantasia di Fabrizio De Andrè, quando donne e bambini indiani furono massacrati nel sonno. Anche in questo splendido testo è espresso un grande amore.
Presente ancora, come nella precedente raccolta, un Claudio Baglioni agli esordi che nel 1971 scrive per Mia Martini “Lacrime di Marzo” e “Amore … amore … un corno …”, che diventeranno le facciate B, ma non per questo meno importanti, dei primi due singoli di Mimì.
‘Nel 1970 io scrivevo canzoni solo per me, dichiara Baglioni, non avrei mai immaginato che avrei scritto canzoni per qualcun altro, tant’è che in seguito non l’ho mai fatto perché Mimì aveva una curiosa storia umana, strana, piena di tasti neri e di tasti bianchi, di grandi contrasti. E allora le canzoni che vennero fuori furono scritte apposta proprio perché c’era Mimì a cantarle.’
Ancora Fossati con due estratti dal mitico album “Danza”, scritto interamente per Mia Martini, la title track e la bellissima “Di tanto amore”, composta anni luce orsono, successivamente interpretata dallo stesso autore. E il testo, rivelatore, a distanza di tempo, acquista un particolare sapore autobiografico: ‘e magari morirò di tanto amore, magari no, chi lo può dire? E lui è lui, non può cambiare, dolcissimo e immortale. Presto, dov’è la mia faccia più dura che non veda che ho paura.’
Amedeo Minghi compone nel 1976 la poetica “Ma sono solo giorni” con la sua partecipazione vocale, Riccardo Cocciante nel 1982 regala a Mia Martini, grazie anche all’intervento di Shel Shapiro, la musica e il testo di “L’equilibrista”. Nell’album “Il giorno dopo”, dieci anni prima, vengono inserite “Il guerriero” di Franco Califano e “Ma quale amore”, testo di Franca Evangelisti e musica di Antonello Venditti.
Da rilevare, infine, altre due collaborazioni rimaste uniche: come quella con Enrico Ruggeri e la sua “Domani più su” firmata con Dodi Battaglia dei Pooh, che verrà inserita nell’album “La mia razza” del 1990 e la coppia Mogol Gianni Bella con “Nuova gente” per l’album “Quante volte ho contato le stelle”, incisa pure da Gianni Morandi.musicalnews.com
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