Del ritorno sulla scena degli Evanescence col loro omonimo album avevamo già avuto modo di parlare qualche tempo fa, è doveroso tornare sull’argomento ora che viene rilasciato un nuovo singolo, la ballatona “Lost in Paradise”.
Come racconta l’autrice e cantante Amy Lee, il brano è stato scritto al piano in perfetta solitudine; inizialmente all’artista pareva che la traccia fosse l’inevitabile frutto di riflessioni personali e che la sua dimensione fosse quella di un “piano e voce” da conservare in un cassetto come qualcosa da tenere per sé.
Nel corso dei lavori per il nuovo disco, però, è nata l’idea di costruire attorno a “Lost in Paradise” una struttura musicale più complessa ed inserire il brano nella tracklist dell’album.
Un po’ per decisione dell’autrice, un po’ per l’entusiasmo con cui il produttore Nick Raskulinecz ha accolto il progetto, la canzone si è così arricchita di archi e dell’intervento saltuario della band a pieno regime.
Il risultato è un brano potente, cupo e coinvolgente come nella miglior tradizione degli Evanescence (l’impronta forte di Amy Lee dopotutto è parte dominante di quella cifra stilistica).
L’inquietudine solitaria che si respira in “Lost in Paradise”, come spesso accade, può avere una doppia chiave di lettura: oltre alla intuitiva interpretazione sentimentale, è facile ritrovarvi quel disagio e quel senso di perdita che devono aver travolto l’autrice nei momenti più duri del recente periodo in cui sembrava che l’intero progetto Evanescence fosse giunto al capolinea.
Un ottimo modo di tornare ai livelli che competono alla band, insomma, con un brano che per di più è stato istantaneamente inserito nella scaletta dei concerti del gruppo. Anche questo è un segnale di quanto la canzone sia amata dagli Evanescence e, c’è da scommetterci, anche dai loro fan.
Sergio Cadeddu, martedì 3 luglio 2012
musicsite.it
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