Luca Sguazzardo, 49 anni, vive a San Martino Buon Albergo con la moglie Lucia, Holly e Sandy le loro due gatte. Ha sempre il volume alto. Appassionato di rock dalla tenera età (!), ha seguito i più importanti concerti come fotografo a Verona e in Italia. La sua è una fotografia “d’istinto”: nessun ritocco, nessuna manipolazione, nessun trucco digitale. Quello che vedrete in questa esposizione è quello che l’autore ha “visto” in quel preciso istante. Spesso la fortuna lo ha aiutato. A volte è stata “cercata”. Tutte le foto di questa raccolta sono state scattate a Verona. L’intenzione dell’autore è quella di catture l’essenzialità dell’artista in quell’attimo che non tornerà mai più. Il tutto senza cercare l’immagine “perfetta”. Ha pubblicato “Verona in… cantata” libro di foto e “La lunga vendetta”, un thriller ambientato interamente a Verona.
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La grandezza di un’immagine sta nel ricreare una storia, un momento magico di vibrazioni, un avvenimento da non perdere, il piacere nel vedere e nel raccontare. Il partecipare con l’emozione di un avvenimento e con l’entusiasmo “sudato” di un fanciullo. Come diceva un mio vecchio maestro, occorre un gusto sorvegliato, un’educazione visiva non comune per affrontare la cultura fotografica di reportage, serve una buona dose di personalità, la determinazione, la voglia di amare una vita raccontata con la predisposizione di vedere e ascoltare. In alcune fotografie di Luca Sguazzardo si nota questa caratteristica, lo sguardo di immergersi in così tanta buona musica, noto un assoluto silenzio nel poter creare delle buone fotografie. Partito dal dilettantismo, sia pure di misura, il “fotoamatore”Sguazzardo si cimenta oggi in un realismo incisivo e asciutto, in alcuni casi astratto e descrittivo quanto basta per emozionare con toni e modi congeniali in colori vibrati e diluiti, “assorbito” dai suoi musicisti in una vita di amore con la fotografia. Una gioia che solo le vibrazioni della musica alta e universale possono portare ad altri racconti cosi partecipati.
Renato Begnoni, fotografo
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Dal grande catalogo del rock, ognuno può scegliersi il ricordo, il disco, il concerto che preferisce. Quelli in Arena sono collocati in una categoria a parte. Preziosi e unici. C’è la garanzia che i fan del rock saranno d’accordo o dissentiranno, comunque capiranno, ma niente potrà mai mettere in discussione quelle certezze. Le foto di Luca hanno (anche) questa virtù: in quelle immagini a volte nitide a volte distorte, mosse e “fantasmatiche”, ognuno può vedere il rock che ha vissuto, attraversare in controluce la musica della sua vita. Nel Bruce Springsteen “impressionista” ma estremamente reale, agli Eagles onirici, all’Eric Clapton “sfuggente”, all’Eddie Vedder emozionato come non mai al suo ritorno sul palco dell’Arena, alla bellezza senza tempo di Emmilou Harris, al “giovane” Roger Waters che con anni di anticipo ci ha raccontato tutte le nostre ansie e i nostri dolori quotidiani, senza che noi ce ne accorgessimo. E’ così che in fondo le foto di Luca sono diverse ogni volta che le guardi. Un’altra virtù, rara e preziosa. Perché riesce a rinnovare l’emozione della musica. Uguale e diversa ogni volta. Uguale perché l’emozione è sempre un tuffo al cuore, diversa perché i suoi tempi, i suoi ritmi, sono dettati dagli stati d’animo. E dal trascorrere del tempo. Soprattutto per noi “ragazzi” oltre i quaranta anni.
Bonifacio Pignatti , giornalista
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Grazie Buzz. Sei un tesoro 🙂
Alla faccia di chiarapomonastreamata!!! (scherzo)
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PRIMA ero io
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grazie di cosa? Per cosi’ poco, grazie a voi di tenermi in considerazione anche per Chiara 🙂
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e ovviamente in bocca al lupo per la mostra!!!!
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Buzz, sei un GRANDE AMICO! La prossima volta che ci incontreremo ti racconterò della filosofia di vita di mio padre Romolo. La uso ogni giorno e funziona!
Death to the wolf! (potrebbe essere il nome di un gruppo rock, cosa dici lo fondiamo? ma io non so suonare, però…).
Mi piacerebbe sentire il “sound” della tua Harley arrivare a Verona…
Dai! 😉
Rock on,
Luca
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Grande tu ,grazie di tutto| Non vedo l’ora di ascoltare i tuoi consigli fraterni e paterni.Ottimo il nome della band ma anche io non so suonare nulla se non il triangolo e i rompiballe:-) A presto,, speriamo in Harley…..rock on
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Come non sapete suonare nulla? E il campanello di casa? 🙂 (lo so lo so battutaccia… ma è venerdì)
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lei suona il piano e lui la…….? 🙂 ciao Lucia!!!!!!!
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