No! Firmo il contratto per il mio nuovo lavoro proprio davanti al luogo del concerto, il mitico e oramai bombardato Forum. Destino?
Faccio tutto. Mi scapicollo in moto a Pavia per affari personali, vado ad un outlet li vicino e spendo in anticipo i soldi del prossimo stipendio.
Torno a casa cambio di mezzo e via in albergo da Buzz che mi spacca un ammortizzatore sinistro dell’auto.
Direzione venue, direzione storia, emozione, ricordi e commozione. Finalmente The Wall.
Li c’è il Generale Lee gran forumista della cerchia Fegiz e insieme dopo esserci riempiti la panza di pizza ci involiamo verso le gradinate.
C’è elettricità nell’aria. Il forum è esaurito.
Il palco è stellare e il muro ruba molto spazio al centro i magutt di waters hanno fatto un buco per mostrare gruppo e strumenti.
Si rincorrono le voci: c’è Gilmour, no non c’è. C’è il suo tecnico della chitarra:io non ci credo finchè non vedo.Faccio bene.
Si parte old style, c’è un deejay che in italiano scalda il pubblico, nelle date di 30 anni fa c’era il mitico Gary Yudman, il gira piatti newyorkese.
Lights off, roadie sul palco, si innalza un manichino nero al centro (Waters da forfait?).Tappeto di tastiere in crescendo, il rullante dà un colpo secco e i fuochi d’artificio sparano sul tetto del Forum. Parte In the Flesh e mi sembra di essere tornato ai miei 10 anni quando Corrado mi fece sentire per la prima volta (Franz ilbassottofigliodelmiobassotto presente) tutto The Wall.
Che dire, siamo a bocca aperta urliamo, e da subito si capisce come il tutto suoni come su disco di studio e sul disco dal vivo. Quanto preregistrato c’è?
Waters è lui:1,90 di altezza gambe fini, rayban neri e maglietta nera. Certo le schitarrate ci sono e pure la batteria (bravo il batterista) ma non c’è Gilmour però in The Flesh è sempre lei ed è sempre come ce la hanno descritta con l’aereo che si schianta sul palco (lato destro) con una grande esplosione/fiammata e noi stupiti. Quello che pensavamo è esistito ed esiste.
Suono Stellare, quadrifonico con echi ed effetti in sottofondo quasi come si ascoltasse in cuffia a testimonianza del fatto che il forum può suonare bene, basta che la produzione si all’altezza.
Che dire poi, il primo inflatable che ci sorprende è il pupazzo del professore che si staglia sul lato destro del palco in tutta la sua altezza e ambiguità. Anche qui è tutto come immaginavamo, il lavoro di Gerry Scarfe è stato come al solito maestoso. A 30 anni di distanza forse è anche meglio.
Intanto le canzoni vanno e Brick by Brick il muro viene completato il gruppo lo si vede sempre meno e il suono lo si sente sempre meglio.
C’è tempo per Mother e per l’altro inflatable questa volta sul lato sinistro del palco fino a che non arriva goodbye e l’ultimo mattone completa il muro completamente bianco. Pausa di un quarto d’ora con proiezioni ad alta definizione di foto di caduti in guerra sul muro bianchissimo.
Poi si riprende e il gruppo suona dietro il muro e il muro diventa uno schermo strepitoso cone le animazioni di scarfe che imperano.Nessuna immagine del gruppo proiettata, solo animazioni che diventano incredibili con Young Lust e poetiche con Hey You (mamma mia quanto ci mancano le armonie della chitarra di Gilmour).
Ma è sicuramente con Comfortably Numb che il muro da il suo meglio.
Musicalmente è evidente come tre chitarristi cerchino di sopperire a Gilmour (ci mettono l’impegno) e come le sue parti vocali siano imitate con la migliore applicazione di questo mondo.
Il muro dicevamo quio si vede il lavoro strepitoso che c’è dietro.
Nella seconda parte dell’assolo finale Waters lo tocca e il muro si trasforma in un esplosione di mattoni e calcinacci di un realismo impressionante. Tutti urlano per la sorpresa mentre Lenny Kilmister ce la mette tutta per non farci dimenticare Gilmour.
Verso la fine dell’assolo Roger con la sola imposizione delle mani fa sbucare gli strumenti sul palco questa volta davanti a tutti. Da una serie di botole si innalzano tutte le postazioni dei musicisti e capiamo tutti che la scenografia in questo show è molto importante, ed io che sono un vecchio guardone di concerti sono ancor di più stupefatto.
DA questo punto in poi il gruppo suona davanti al pubblico con il muro intero costruito dietro che rimanda le animazioni di Scarfe.
Ecco The Show Must go On e la ripresa di In The Flesh col Waters nazista che mitraglia il pubblico con lampi di luce e con effetto sparo realistico (thanks quadrifonia).
Arriva Run Like Hell forse sottotono fino a che alla fine il tappeto di Hammond di Jon Carin/Harry Waters (eh si il figlio di Roger) non introduce Waiting for the Worms e qui quello che avevo sempre immaginato prende forma: la marcia in stile nazista dei martelli che invadono tutto il muro con un effetto impressionante e poi il dettaglio in primo pian o del martello che occhieggia sul pubblico.
Fino a che alla fine c’è Stop (I wanna go home take off this uniform and leave the show – scolpisce Roger) e si strappa veramente l’uniforme nera di fronte a tutti.
Parte The Trial (interamante registrato e finalmente alla fatidica sentenza del giudice rappresentato da Gerry Scarfe (Tear down the wall !) il muro cade e i mattoni di cartone finiscono sulle prime file anche qui con effetti sonori incredibili.
Il gruppo riappare non in uniforme sul palco e saluta tutti presentato da Roger.
Io Buzz e il Generale Lee ci guardiamo e non parliamo.
Usciamo. Attacca discorso Buzz chiedendomi se mi va una birra. Se non parliamo subito del concerto che abbiamo appena visto è buonissimo segno.
Eccellente per me.
Grazie a Fabrizio Reznor e al Generale Lee per accrescere in me sempre piu’ la passione per la musica e per la loro indubbia e simpatica compagnia. Sempre poi competenti all’unisono
Restera’ anche questo un bel ricordo impresso nella memoria.
Ciao ragazzi e buona Pasqua.
Buzz
ps le foto ovviamente sono contributi di Fabrizio Reznor come tutto il resto.
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