Affairs – mamma mia che effetto sentire Freddie Mercury gigioneggiare in studio di incisione – oppure la strumentale Grand dame (ascoltata sempre a Roma giorni fa) potrebbero fare la loro figura. Ma sono dettagli, si sa. I vent’anni senza Freddie Mercury serviranno forse a capire meglio i venti con lui, quella «Marlene Dietrich dell’heavy metal» che stava su di un altro binario, più avanti e più impermeabile di tutti gli altri, apolitico, scanzonato eppure impegnatissimo, capace di cantare «Mamma ho ucciso un uomo» (sempre Bohemian rhapsody, ovvio) con i capelli nerissimi che si appoggiavano su di un caban bianco aperto a ventaglio, leggero, volatile, capace di volare fin là in fondo ben oltre tutti i conformismi che sono ancora qui, purtroppo.
saluti cari a luca e raffa
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