Non lasciatevi ingannare dall’aspetto: questi simpatici vecchietti rispondono ai nomi di Roger Glover, Ian Gillan e Steve Morse… non inquadrati ci sono anche Ian Paice e Don Aisley. Insomma… i Deep Purple; una leggenda di quello che ai miei tempi si chiamava Hard Rock.
Beh, ieri sera a Sogliano il rock è stato bello duro come solo loro lo sanno fare.
2 ore e passa di concerto tirato e impeccabile, decibel su decibel di sano vecchio rock suonato alla grande e con energia da vendere.
Basso e batteria sempre presenti e mai invadenti a fare da base martellante per le tastiere di un Don Airey che non fa rimpiangere il buon vecchio Jon Lord.
Steve Morse alla chitarra non è certo Ritchie Blackmore, ma conosce il proprio mestiere e si integra alla perfezione con gli altri, e i suoi assoli sono veramente da brivido.
E poi c’è Lui…
Occhiali scuri, capelli grigi e sorriso stampato in faccia, entra sul palco per utlimo quando gli altri hanno già attaccato Highway Star.
Un’ ovazione lo accoglie.
Lui stacca il microfono dall’asta e parte… “Nobody gonna take my car, I’m gonna race it to the ground…”
Ed è come una scarica elettrica, che parte dal palco e ci attraversa tutti quanti, ci fa alzare le braccia al cielo e cantare a squarciagola fino alla fine, ma non c’è tempo nemmeno per riprender eil fiato perchè senza stacco ripartono subito con Strange Kind of a Woman, e stavolta è come uno schiaffo in faccia: adrenalina pura che arriva dal palco e che non ci fa stare fermi un attimo.
Ladies and gentlemen: mr. Ian Gillan, una delle voci più belle della scena rock mondiale, ancora oggi potente e graffiante come 40 anni fa e forse meglio.
Io c’ero
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grazie Luca il ns webmaster rocker omnipresente ,ciao!
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