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In 40.000 per i Pearl Jam
I Pearl Jam hanno chiuso l’edizione 2010 dell’Heineken Jammin Festival. La pioggia, che non è mancata a metà pomeriggio, non ha per fortuna dato fastidio. Il gruppo di Seattle ha potuto esibirsi come non aveva fatto nel 2007 a causa del nubifragio che annullò l’intera kermesse. L’esibizione – per buona parte fantastica – è valsa da risarcimento morale, è stata una rivincita sulla malasorte, per la band e per il suo pubblico. Si calcolano 40.000 presenze, come ha detto lo stesso Eddie Vedder dal palcoscenico: «Quando abbiamo iniziato, ormai vent’anni fa, un luogo come l’Italia per noi era la luna. Adesso abbiamo il nostro posto sulla luna. Grazie».
Il pomeriggio era entrato nel vivo con il concerto dei Gomez, seguiti dai meno convincenti Gossip – che en passant accennavano pure Betterman dei Pearl Jam, oltre a omaggiare le Bikini Kill – e dagli Skunk Anansie. Il gruppo di Skin assicura che la sua riunione è diversa dalle altre: per ora ha prodotto un greatest hits con inediti (sai che novità …) ma a breve è previsto un nuovo album, da cui è stato anticipato il singolo My Ugly Boy – in mezzo ai brani della stagione breve ma fortunata che li vide protagonisti negli anni ’90.
A proposito di anni ’90, i due nomi forti della serata sono due pilastri della migliore musica rock americana prodotta in quel decennio. Lo splendido Ben Harper, accompagnato dai Relentless 7, e dalla sua immancabile lap slide guitar, capace, come i Pearl Jam, di reinventare la classicità e la tradizione in maniera personale:Diamonds on the Inside e Up To You Now spiccano in unascaletta dove è inclusa anche una cover di Heartbreaker dei Led Zeppelin. In un’altra cover, quella di Under Pressure dei Queen & David Bowie, duettano lui ed Eddie Vedder, mandando la folla in visibilio.
I Pearl Jam. La forza emotiva, la classe, l’intensità , la tecnica, la coesione, l’etica, il senso dello show. La rock band più completa in circolazione, probabilmente la migliore dal vivo della sua generazione e delle successive. Mancavano da quattro anni dai palchi italiani e non poteva esserci più gradito ritorno. Un concerto di sostanza, passione, poesia, concluso in un autentico tripudio, con le luci accese eRockin’ in The Free World di Neil Young (la terza cover dopo quelle di Joe Strummer, introdotta da una toccante dedica di Eddie Vedder alla voce dei Clash, e dei Public Image Ltd.). Poco da dire, è difficile trovare qualcosa che sia mancato. L’atmosfera era da grande evento, ed è stato, senza ombra di dubbio, il finale migliore per quattro giorni altalenanti.
La set list di Ben Harper:
Keep It Together
Heartbreaker
Lay There & Hate Me
Diamonds on the Inside
Better Way
Feel Love
Number w/No Name
Under Pressure (con Eddie Vedder)
Dress Black/Red House
Up To You Now
La set list dei Pearl Jam:
Given To Fly
Corduroy
World Wide Suicide
The Fixer
Elderly Woman Behind The Counter in a Small Town
Breath
MFC
Even Flow
Present Tense
Do The Evolution
Unthought Known
Porch
Red Mosquito (con Ben Harper)
Just Breath
State of Love and Trust
Arms Aloft
Jeremy
Got Some
Once
Black
Public Image
Alive
Rockin’ in the Free World
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7 users responded in this post
Io c’ero e ho solo un aggettivo: strepitoso!
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molto bene anche buzzina conviene ,al prossimo live ilaria ,grazie:-)
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per fortuna questa volta e’ finita bene… domanda per buzz: vedder meglio che a londra?
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mia figlia dice di si,io le ho lasciato il posto li avevo gia’ visti ,faceva caldo,ero stanco,dovevo lavorare ecc ecc…..bel concerto da quanto mi dice ,anche quello di skinand co e ben harper….ma l’heineken non ha nulla a che vedere con i festival inglesi e vi diro’ perche’ appena ho tempo!ciauz
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aio’…. so sempre li pearl jamme, mica cotiche…
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http://www.rockol.it/news-144911/Concerti,-Pearl-Jam–la-recensione-dello-show-di-Venezia
AUGH
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i pearle jamme come dicono a Milano si 🙂
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