Il fatto che i Genesis siano sostanzialmente sciolti da tempo non ha determinato un calo d’interesse nei loro confronti. Anzi, è proprio in Italia che il celebre gruppo inglese è rimasto oggetto di grande interesse. Del resto, il nostro paese vanta uno degli esperti più autorevoli della materia: alludiamo a Mario Giammetti, autore di un bel libro sul gruppo (“Genesis. Il fiume del costante cambiamento”, Editori Riuniti, Roma 2004) e di quattro dedicati ad altrettanti membri (Banks, Collins, Hackett e Phillips), pubblicati dalle Edizioni Segno. Per quanto riguarda i dischi, negli ultimi anni sono usciti tre cofanetti: “Genesis 1976-1982” (2007), “Genesis 1983-1998” (2007) e “Genesis 1970-1975” (2008). Sempre in tema di ristampe, recentemente l’etichetta Esoteric ha pubblicato una nuova edizione di “A Curious Feeling”, il primo lavoro solista di Tony Banks, uscito originarianente nel 1979 per la Charisma.
All’epoca il gruppo aveva già perso due colonne portanti come Peter Gabriel e Steve Hackett, ciascuno dei quali aveva imboccato con decisione la propria strada. Al tempo stesso, purtroppo, i tre membri residui (Banks, Collins e Rutherford) si erano incamminati verso un lento ma inarrestabile declino. Il CD in questione è ispirato a “Flowers for Algernon”, un romanzo di fantascienza scritto da Daniel Keyes che aveva già avuto un’ottima trasposizione filmica (“I due mondi di Charly”, 1968). Banks non suona soltanto la tastiere, ma anche chitarre e basso. Alla batteria siede Chester Thompson, che aveva già suonato con i Genesis in alcuni concerti.
Quello che lascia un po’ a desiderare è la voce di Kim Beacon, già cantante degli String Driven Thing, un gruppo scozzese attivo fra la fine degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta. Anzi, è proprio il caso di dire che un disco strumentale sarebbe stato una scelta migliore.
La perizia tecnica di Banks resta fuori discussione, ma diversi brani, fra i quali “Lucky Me” e “For A While”, convincono poco. Non mancano i complessi intrecci di tastiere presenti nei lavori dei Genesis, ma il risultato finale rimane al di sotto delle aspettative.
In sostanza, “A Curious Feeling” è un disco dignitoso, ma incapace di reggere il confronto con i lavori dei Genesis. Merita comunque un plauso l’etichetta Esoteric, che sta ristampando molto materiale “minore” o esaurito degli anni Sessanta e Settanta.
Prima di chiudere, due parole sull’eventuale riformazione dei Genesis, che negli ultimi anni è stata ventilata più volte. Ovviamente si tratterebbe di un’operazione di marketing, visto che Gabriel è lontano da anni luce dallo spirito delle canzoni che cantava col gruppo e Collins ha optato da molti anni per la musica leggera.
Quindi speriamo di non assistere all’ennesima rimpatriata di vecchie glorie impegnate a riproporre i pezzi che suonavano venti, trenta o quarant’anni fa. Mike, Peter, Phil, Steve, Tony, amici indimenticabili della nostra gioventù, lasciateci il ricordo dei vostri concerti, anzichè cedere al conformismo che spinge tanti artisti a trasformarsi nella fotocopia ingiallita di sè stessi.
musicalnews
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