Da una coproduzione tra la Triennale di Milano e Ponderosa Music and Art nasce ‘Music Workshop’, la nuova rassegna musicale dal 10 maggio al 3 giugno.
Presentata al Teatro dell’Arte, spazio nuovamente gestito dalla Triennale di Milano, dove la musica è stata più volte protagonista (nel 1962 vi suonò il quartetto di John Coltrane e nel 1964 il quintetto di Miles Davis), la prima edizione di ‘Music Workshop’ apre una finestra sulla musica internazionale contemporanea. Musica che frequenta lingue e generi in apparenza anche lontani tra loro, che non teme di sperimentare e percorrere nuove strade e che è soprattutto aperta e trasversale.
Tra gli ospiti:
LOU RHODES, MAALOUF e PORTICO QUARTET, ARTO LINDSAY, RODRIGO LEÃO, GONZALES, PIERS FACCINI, VINICIUS CANTUARIA
Ad aprire le danze al Teatro dell’Arte, la prima delle tre serate contraddistinte da un doppio concerto: ad accomunare il franco-libanese Ibrahim Maalouf e i londinesi Portico Quartet una rilettura moderna e contaminata del linguaggio jazz.
Subito dopo, il 13 maggio, toccherà a una delle voci della canzone d’autore al femminile: la cantante in ‘libera uscita’ dai Lamb Lou Rhodes.
Nella seconda settimana, esibizioni, rispettivamente il 17 e il 22 maggio, per la strana coppia composta dal maestro maliano della kora Ballaké Sissoko e il violoncellista francese Vincent Ségal e per il musicista-performer canadese Gonzales, artista poliedrico e visionario conosciuto come produttore di Feist e Peaches, ovvero due fra i più interessanti progetti del nuovo rock.
Nella terza settimana, invece, largo al brasiliano Vinicius Cantuária, atteso il 24 maggio in versione solista; al compositore portoghese Rodrigo Leão (26 maggio); all’inafferrabile Arto Lindsay, figlio culturalmente parlando sia del Brasile anni 60 che della new wave della New York anni ’70 (27 maggio); e a un doppio set, il 28 maggio, che ha per protagonisti due pianisti: lo statunitense Dustin O’Halloran, co-leader dei Devics, e lo sperimentatore tedesco Hauschka.
Il 31 maggio sarà la volta dell’accoppiata del raffinato cantautore Piers Faccini e gli arditi jazzmen belgi Dez Mona. A chiudere la rassegna saranno il 3 giugno gli Zita Swoon, un combo belga che supera l’idea di genere (mescolano, rock, blues, pop, etnica, disco, techno, elettronica…) e si confronta per l’occasione con la danza.
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