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Generale Lee said in Aprile 30th, 2010 at 09:48

mannaggia Buzz, e io che ti volevo confermare il World Tour 2010 di Leonard Cohen:

Jul 25, 2010
8:00pm Zagreb, Croatia Arena Zagreb

Jul 27, 2010
7:00pm Salzburg, Austria Salzburg Festival

Jul 31, 2010
7:00pm Sligo, Ireland Lissadell House

Aug 4, 2010
7:00pm Malmo, Sweden Malmo Arena

Aug 6, 2010
7:00pm Oslo, Norway Oslo Spektrum

Aug 8, 2010
7:00pm Stockholm, Sweden Stockholm Globe Arena

Aug 10, 2010
7:00pm Helsinki, Finland Hartwell Arena

Aug 12, 2010
7:00pm Gothenberg, Sweden Scandinavium

Aug 14, 2010
7:00pm Odense, Denmark Engen, Fruens Boege,

Sep 15, 2010
8:00pm Caen, France Zenith

Sep 17, 2010
8:00pm Grenoble, France Palais des Sports

Sep 19, 2010
8:00pm Strasbourg, France Zenith

Sep 21, 2010
7:00pm Marseille, France Le Dome

Ser 23, 2010
8:00pm Tours, France Parc Des Expositions

Sep 25, 2010
8:00pm Lille, France Zenith Grand Palais

Oct 4, 2010
7:00pm Katowice, Poland Spodek

Oct 7, 2010
7:00pm Moscow, Russia Kremlin Palace

Oct 13, 2010
7:00pm Bratislava, Slovakia Incheba Expo Arena

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Alien on Acid said in Aprile 30th, 2010 at 20:04

che qui, forse si riesca ad avere una anticipazione di The Dead Weather: Sea of Cowards?

http://www.ustream.tv/deadweather

Vedete voi.

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B16 said in Maggio 1st, 2010 at 16:21

FlyingLotus ha conquistato anche Ondarock…. 8!

FLYING LOTUS – COSMOGRAMMA

Steve Ellison è un alchimista del groove, uno dei veri talenti dell’hip opera odierna. Un fuoriclasse del campionamento, cresciuto tra tonnellate di dischi e cascate di suoni provenienti da ogni angolo del pianeta, che cerca da quasi un decennio di ricalibrare l’estetica del ritmo, disponendo fin da ragazzino di un’innata inclinazione verso certo patchwork d’avanguardia. In tal senso, è davvero difficile descrivere appieno la sua musica, sempre densa di sovrapposizioni stilistiche, temporanea quietudine e brusche bordate. Penetrare nei suoi meandri, è un po’ come decollare all’interno di un “Loto Volante” che sorvola le ampie distese di New Orleans o del deserto caldo della natia California, sbalzando da una fioriera all’altra come una farfalla libera da qualsiasi circoscrizione.

Apparso ufficialmente nella prima metà degli anni Duemila, Ellison ha costantemente perfezionato la sua preziosa arte, remixando a destra e a manca per Hyperdub, Ghostly International, Big Dada. Coccolato da sempre dalla benemerita Warp, il nipotino di Alice Coltrane ha già ampiamente mostrato il proprio bagaglio tecnico nei suoi due precedenti lavori: l’ottimo “1983”, ma soprattutto quel “Los Angeles” di un paio d’anni fa, da cui è apparso chiaro, più o meno a tutti, lo strampalato intento di sovvertire con pacatezza e disarmante maestria l’hip-hop dilatato e rivoltato dai signori della Stones Throw, confondendolo a più riprese con l’elettronica pensante dei pionieri Warp.

A dir poco accattivante, “Cosmogramma” è l’istantanea del cosmo sonoro generatosi nei neuroni dello stesso Ellison. Un disco terribilmente variegato in tutte le sue sfaccettature, e che trae linfa da un immaginario in apparenza frastagliato, ma sempre ben ancorato agli stilemi del jazz e della black music. L’attrattiva nasce, cresce e muore nel disincanto armonico e nella propulsione energica del campionamento ad effetto. Disarma la volontà del buon Steve di stendere frullando come un forsennato elementi isolati, muniti di una bassa miscibilità, assumendo talvolta sembianze e metodiche che spaziano dal Prefuse73 delle primissime tournée europee, fino a raggiungere l’Otis Jackson Jr. dei quintetti universali.

E così, l’instabilità ritmica che introduce “Clock Catcher” sembra suggerire una folle rincorsa contro il tempo, mentre un’arpa incerta e fracassata ondeggia tra le pause, squisitamente illusorie, delle lancette dell‘orologio. La celerità dell’impatto cresce nel broken bass siderale di “Pickled!” e nella circolarità pulsante di “Nose Art”, sorta di guerriglia pseudo-analogica al videogame. Mentre l’illusione cosmografica decolla nel binomio “Intro/ A Cosmic Drama”/ “Zodiac Shit”. Nel bel mezzo della faccenda, il moto digitale della galassia ellisoniana trova per pochi istanti il suo ipnotico asse di rotazione nelle grazie di un Thom Yorke formato berretto e laptop (“And the World Laughs With You “).

Ma se c’è qualcosa che realmente disorienta in dischi come “Cosmogramma”, è la quantità di idee strizzate nel secchio e condite con la classe di chi riesce a far vibrare l’anima armato di un banale metronomo e di sole tre note al piano, ripetute a mo’ di cardiofrequenzimetro (“Mmmhmm“).
Nel finale più roseo e pacato, “Recoiled” si sdoppia in due momenti, incastonati e sovrapposti dalla meccanica sincopata del cambio di un automobile, prima che “Table Tennis”, resa viva dal canto smorzato di Laura Darlington, sprigioni con la dovuta eleganza liquidità elettronica e palline da ping pong alternate a un’acustica timidamente cosmica.

L’avvento di un must non è mai stato così rapido e spudorato.

voto 8

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rob said in Maggio 2nd, 2010 at 12:43

Ciao Buzz, a presto!

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buzz said in Maggio 2nd, 2010 at 15:46

ah rieccomi…..ciao a tutti!

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