Confermata ufficialmente l’uscita del prossimo DVD degli U2, ‘U2 Live in Pasadena’, registrato presso il Rose Bowl lo scorso 29 ottobre anche da atu2.com,il sito americano dedicato alla band n1 in Usa.
Dopo numerosi rumors in rete in merito alla data di uscita prevista per il prossimo maggio . Nella giornata di ieri è stata inaugurata una pagina web sull’uscita del dvd riportante questa notizia:
“Gli U2 pubblicheranno il DVD del concerto al Rose Bowl di Pasadena nel 2010. La band sta lavorando sui contenuti extra del DVD, se ti registrerai qui sarai tra a ricevere notizie in merito ad un formato esclusivo”.
Potete inserire nominativo e mail in questa pagina web e ricevere tutte le info sul DVD in uscita. Vi ricordiamo che il concerto in merito è stato trasmesso in diretta mondiale attraverso YouTube .
Appena vi saranno conferme dagli organi ufficiali le riporteremo quanto prima
u2.com atu2.com
Ecco la scaletta del concerto di Pasadena:
•   Breathe
•   Get On Your Boots
•   Magnificent
•   Mysterious Ways
•   Beautiful Day / In God’s Country (snippet) / God Only Knows (snippet) / The Maker (snippet)
•   I Still Haven’t Found What I’m Looking For / Stand By Me (snippet)
•   Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of
•   No Line On The Horizon
•   Elevation
•   In A Little While
•   Unknown Caller
•   Until The End Of The World
•   The Unforgettable Fire
•   City Of Blinding Lights
•   Vertigo / It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It) (snippet)
•   I’ll Go Crazy If I Don’t Go Crazy Tonight (remix) / Two Tribes (snippet)
•   Sunday Bloody Sunday
•   MLK
•   Walk On / You’ll Never Walk Alone (snippet)
encore(s):
•   One / Amazing Grace (snippet)
•   Where The Streets Have No Name
•   Ultra Violet (Light My Way)
•   With Or Without You
•   Moment of Surrender
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NON MI CHIAMO EVARISTO MA SCUSATEMI SE INSISTO….
DA ROCKOL.IT: SAN PATRICIO
Se cercate un antidoto all’ascolto distratto e frammentato che è diventata la norma in tempi di “musica digitale”, eccovi serviti. “San Patricio” non è un disco da ascoltare sull’iPod, una sequenza di file da scaricare furtivamente da Internet. E’ un album da cuffie e da poltrona. Un racconto, una pagina di storia rivisitata, un viaggio, una ricostruzione scenografica e sentimentale. Come piace a Paddy Moloney, il settantunenne spiritato leader dei Chieftains. Come piace a Ry Cooder, che qui lo affianca in veste di coproduttore e guest star in una manciata di brani. I due si sono messi in testa di raccontare un episodio volutamente dimenticato di storia americana: l’arruolamento dei “San Patricios”, irlandesi emigrati oltre Atlantico per sfuggire alla carestia delle patate, da parte dell’esercito statunitense durante la guerra con il Messico scoppiata nel 1846; e il loro repentino passaggio dall’altra parte del Rio Grande, a combattere al fianco dei cugini poveri, sfruttati, perseguitati e cattolici come loro. Finì male: nessuno vide più casa, molti vennero impiccati per altro tradimento, altri marchiati a fuoco con le stimmate infamanti del disertore. Una pagina scura e triste di storia, eppure “San Patricio” è un disco vitale, effervescente, coloratissimo, tutt’altro che depresso e deprimente. Sarà che gli irlandesi sono i latini delle isole britanniche, sarà che i messicani trovano nella musica un motivo perenne di conforto: ma questo incontro di culture svela sorprendentemente un’anima condivisa, gettando un ponte ardito tra Dublino e Città del Messico, passando per la Galizia e la Los Angeles di oggi dove l’80 per cento della popolazione parla spagnolo a dispetto del filo spinato, della polizia di frontiera e dei muri di confine. Cornamuse irlandesi e fisarmonica, arpe e congas, tin whistles e guitarron: “La iguana”, cantata dalla effervescente star latina Lila Downs, apre le danze (letteralmente) in un’accozzaglia di suoni multietnici che all’inizio lasciano persino frastornati. Ma tutto ha un senso: polke, mazurke e valzer della tradizione messicana (“Canción mixteca”, celebre lamento dell’esilio che Cooder aveva già affrontato in una colonna sonora e che qui è ravvivato dalle voci e dalle chitarre dei ruggenti Los Tigres del Norte) hanno origini austrogermaniche e ritmi analoghi alle gighe dell’Isola Verde (“Sailing to Mexico”, un originale di Moloney). La piccola cornamusa galiziana suonata dallo spagnolo Carlos Nuñez è identica a quelle impugnate dalla Banda de Gaita de Batallón de San Patricio. E la melodia della “rebel song” messicana “Persecución de Villa” assomiglia a quella dell’irlandese “Kevin Barry” perché i sentimenti umani sono uguali a tutte le latitudini del mondo. Per questo alla festa partecipa gente da tutto il mondo: Linda Ronstadt recupera lo spirito di “Canciones de mi padre” (1987) per la placida e nostalgica “A la orilla de un palmar”, la voce rotta e arrugginita della novantenne regina della canción ranchera Chavela Vargas regala una pagina struggente con “Luz de luna”. E “San Patricio” vive di inediti incontri culturali e generazionali: i giovani Los Cenzontles della Bay Area nell’a cappella di “Ojitos negros”, il sussurro recitato dell’attore Liam Neeson in “March to battle” (che ha un forte sapore cinematografico), il fragore festoso dei Los Folkloristas, il Messico profondo di La Negra Graciana e il profumo celtico della voce dei Clannad, Moya Brennan. Moloney e i Chieftains (ridotti a un quartetto) si ritagliano un ruolo da registi lasciando generosamente il proscenio agli illustri ospiti, Cooder regala un duetto strumentale con Van Dyke Parks e un’assolata ballatona di frontiera delle sue, “The sands of Mexico”, che fa da architrave al resto dell’edificio sonoro, alle pipes e alle orchestre mariachi, alle marcette militari e ai lamenti funebri. Magari l’effetto sorpresa svanisce presto. Ma alla fine bisogna riconoscere che Moloney e Cooder, globe trotter attaccatissimi alle loro radici, sono riusciti ancora una volta nell’intento: recuperare la Memoria, portare la Storia nel presente.
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GRAN DISCO ,IL SENSO DELLA VITA,ALLEGRIA,AMORE,LIBERTA’ WOW
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