Aspettiamo notizie dal ns Alien on Acid 🙂
Ne parlano un sacco da tutte le parti, Q li ha segnalati addirittura tra i 50 migliori album dell’anno, ma a me non convincono fino in fondo. †E chissenefregaâ€, direte voi, giustamente. Si tratta dei Fuck Buttons, sperimentatori elettronici basati a Bristol, genericamente conosciuta come patria del trip hop. Andrew Hung e Benjamin John Power manipolano marchingegni elettronici anche con una discreta inventiva, il loro è “sound and noise mixingâ€, una forma di musica che per molti versi, nonostante sia stata messa in opera da molti anche durante il secolo scorso, è piuttosto “nuovaâ€. Ma, se posso dirla tutta, non è avvincente, non mi sembra in grado di sorprendere, e nemmeno di affascinare. Sono la “fase due†dell’ondata techno di Prodigy e Chemical Bros, in versione avant-garde, riprendono e citano volentieri il lavoro di Eno e Byrne dei primi anni ottanta, o dei tedeschi coevi. Il disco, Tarot Sport, va per la maggiore nei circuiti “indieâ€. Certo meglio loro che il pop che domina su Mtv. A voi l’ascolto
Più interessanti, a mio modesto avviso, i Bear in heaven, da Brooklyn, anche loro cresciuti con una dieta musicale in cui l’elettronica tedesca aveva il suo peso, ma decisamente più “rock orientedâ€. Loro sono in giro da qualche anno, ma questo nuovo disco, “Best rest forth mouth†mi sembra la cosa migliore che hanno fatto. Non hanno un genere, potremmo dire pop se non apparisse come una evidente bestemmia, data la poca popolarità del loro approccio musicale. Ma il suono è bello, le idee ci sono e vale la pena perdere qualche minuto in loro compagnia
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3 users responded in this post
concordo con l’Assante, ‘Best Rest Forth Mouth’ dei Bear in Heaven ha qualcosina in più, si eleva sopra media.
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sentiremo grrrrrrrrrrrrrrr,grazie
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grrr…grazie davvero anche da qui… anche i fuck buttons hanno fatto un buon album anche se non facile!
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