Lynyrd Skynyrd – Palasharp Milano mercoledi sera 3 giugno 2009 Aspettavo da tanto questo concerto, pur sapendo che gli Skynyrd non POTRANNO MAI PIU’ essere quelli che a metà anni 70′ contendevano lo scettro di migliore live band a gruppi come Who e Zeppelin (Busca dixit). Ma non sono solo una cover band, perchè hanno spirito di resistenza incallita alla sorte avversa. Sono ironici gli Skynyrd, si prendono in giro, ed entrano sul palco con l’inizio di “Thunderstruck”…guarda caso ho notato tante magliette degli AC/DC…due band dure e pure e con setlist immutabile. Pubblico “alcolico”: qui birra&musica…vanno davvero insieme. Acustica non buona, e una grande frattura tra i pezzi normali e i capolavori. Nei brani “riempitivi”, molta muscolarità e non dico che si sfocia nel puro esercizio hard (southern) rock ma…quasi. Però ci sono SECONDO ME 6 grandi pezzi, dove gli Skynyrd davvero han tirato fuori le palle e il cuore…a chitarre spianate….quel cuore che fa passar sopra anche a grossolani stereotipi da merchandising: THAT SMELL (profetica…) SIMPLE MAN (dichiarazione d’intenti) CALL ME THE BREEZE (J.J. CALE) (cover paurosa) TUESDAY’S GONE (ballatona) SWEET HOME ALABAMA (INNO!) FREE BIRD (….è Free Bird..) Per una sera a Milano ha sventolato solo la Bandiera Confederata…anzi tante Bandiere Confederate (nel suo piccolo, un’emozione). “Lord knows, I can’t change/ |
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