A MILANO PENSERANNO SIA IL SUONO DELLE CAMPANE ………DIN DON DAN EH EH EH EH
GRAZIE B16 PER LA TUA IMMANCABILE PUNTUALITA’.
ANCHE LE FOTO SONO SEMPRE GRADITE QUANDO E SE LE AVRAI,NE BASTANO UN PAIO.
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Dan Auerbach – Live at Melkweg, Amsterdam 24.05.2009
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01. Trouble weighs a tonÂ
02. I Want Some More
03. The Prowl
04. When I left the roomÂ
05. My last mistakeÂ
06. Mean MonsoonÂ
07. Oh Carol (Rockin Horse)Â
08. Real DesireÂ
09. Money And TroubleÂ
10. Street WalkinÂ
11. When the night comesÂ
12. Whispered wordsÂ
13. Heartbroken, in disrepairÂ
14. Keep it hidÂ
15. Inside Lookin Out (The Animals)
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16. Goin home
17. Hidden Charms (Willie Dixon)
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Auerbach inzia il suo show accompagnato solo dalla propria chitarra: Trouble weighs a ton è l’incipit di una performance corale che vede la band di supporto, i Fast Five, trasformarsi in un trampolino di lancio ideale per le doti del musicista di Akron, Ohio.
Doppio batterista più percussioni, tastiera, basso e seconda chitarra, aria da giovani fuorilegge scappati da una comune hippy e senso ritmico prodigioso: I want some more è immediatamente trascinante, sostenuta da una sezione ritmica possente e ipnotizzata dal pezzo. Il suono del gruppo riempie l’Oude Zaal del Melkweg di blues eccitati dal feedback. When I left the room diventa avvolgente grazie alle distorsioni di Dan, un po’ più svagato nella successiva My last mistake, che libera la band in una selvaggia coda rock n roll. L’ideale preludio ad una infuocata Street Walkin è il crescendo di pezzi che va da una torbida Mean Monsoon alla disincantata Money And Trouble. Dopo aver scosso il pubblico a forza di assoli devastanti buttati su crescendo costruiti con poche note e precisione marziale alle percussioni (The Prowl, Oh Carol, Real Desire), Dan si concede un momento più intimo sulle note di When the night comes e Whispered Words. Il finale di quest’ultima riaccende i
 Fast Five sino a trasformarsi nel blues esaltato dai riverberi di Heartbroken, in disrepair. Gli applausi a scena aperta non si interrompono nemmeno per le successive Keep it hid e Inside Lookin Out: pubblico in ammirazione e Auerbach sempre più carismatico alla voce mentre una pioggia di note esce costantemente dalla sua chitarra a dirigere la furia dei Fast Five.
Attimi di commozione nei bis: la data di Amsterdam chiude il tour europeo e Going Home è il tributo che Dan regala all’ennesimo viaggio, con solo l’elettricità della sua chitarra a supporto. Esplosioni finali sulle note di Hidden Charms, con tutto il gruppo scatenato in un liberatorio rock n roll a briglie sciolte. La lezione su cui Auerbach fonda la propria musica non è certo nuova, ma fa così parte di lui da rendere il suo show avvincente, una festosa celebrazione rock blues capace anche di esaltare, seppur di rimando, il grande lavoro svolto negli anni con Patrick Carney nei Black Keys.
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cerco un po’ di foto o live recordings in rete e te li giro… P.S. apertura per THE MONROES da Groningen…. simpatici, ma non indimenticabili musicalmente… per altri motivi ti lascio il nome della cantante… josie kobes…
http://www.themonroes.nl/
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Gli altri motivi mi pare di averli afferrati,aspetto anche le foto e altro che mettiamo subito on line:-))
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http://www.youtube.com/watch?v=AQFz4AvMVrY
eccoci… con un auerbach intimo e sbarbato…
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a casa mi guardo e mi sento tutto,thanks b16……come andiamo a jumbo,tutto atterrato regolarmente?:-)
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