…….quindi ,come spesso faccio,mi cerco in rete delle recensioni e ho trovato questa.
(Magari dopo l’ascolto scrivo un “umilissimo” commento)
delrock.it a firma Riccardo Bertoncelli
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Un disco di Taj Mahal è sempre un piacere ma questo è proprio speciale. Il vecchio gentleman festeggia i quarant’anni in discografia con un album che compendia la sua arte: blues, reggae, rock and roll, Africa e New Orleans strettamente intrecciati, con l’intervento di nobili amici dai quattro angoli della scena.Â
C’èBen Harper a duettare in un brano, Ben Harper che non era ancora nato quando Mahal cominciò a frequentare Ry Cooder e la scena alternativa West Coast, unico nero in quella cerchia di svitati bianchi; e Ziggy Marley, anche lui sulle ginocchia di Giove quando l’artista nel 1969 pubblicava il suo capolavoro, Giant Step/De Ole Folks At Home, e Ivan Neville con i più attempati boys del New Orleans Social Club, i Los Lobos, gli amici della Phantom Blues Band.Â
Una festa di musica, con molti originali e altrettante cover, con una contagiosaScratch Back che surriscalda subito l’atmosfera e Further Down On The Road, Hello Josephine, Diddy Wah Diddy. In Zanzibar fa un cameo Angelique Kidjo, accompagnata dalla chitarra del leader e dalla kora di Toumani Djabate – questa nera pianta ha radici in Africa, nel deserto del Sahara, come anni fa aveva già raccontato Martin Scorsese con le immagini di From Mississippi To Mali.
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