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buzzandmusic said in Novembre 15th, 2008 at 15:38

A casa Buzz ,che deve essere assolutamente casa anche vostra,si dice che dieci nomi dieci e’ veramente cosa ardua.
Si legge tra i tuoi DIECI nomi e si capisce che adori exursus dagli anni 60 /70 in poi,che adori rock e psicadelia,punk e sperimentazione,elettronica e cantautorato americano.
E allora eccomi: HERE WE ARE,BACK TO BASIC……UK LEG (and Irish eh eh eh)::
Beatles
Rolling Stones
Led Zeppelin
Genesis
Pink Floyd
ELP
Radiohead
u2
Clash
Mike Oldfield

Poi Deep Purple,Queen,Who, Jethro Tull,Simple Minds,Gabriel,Talking Heads,Depeche Mode e la lista e’ ancora lunga……molto lunga……..

AMERICAN “LEG”:
Neil Young
Bob Dylan
Eagles
Van Halen
GNR
Tom Waits
Jackson Browne
Nick Cave
Rem
Beach Boys

ITALIAN “LEG”:
PFM
BANCO
LE ORME
FABER
BATTISTI
AREA
MINA
OXA
NEW TROLLS
LACUNA COIL
e confesso che farei fatica a metterne altri.
A tutto quanto sopra tutta la soul anni 70max 80 ,la Motown e la Philadelphia,funky (James Browne per intenderci),tanta elettronica degli ultimi 10 anni,molte “cosette” di R&B nuove e vecchie,jazz rock stile Weather Report e mi fermo perche’ cmq mi sono certamente dimenticato di qualcosa.Come per esempio dall’Australia INXS e AC DC…….

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buzzandmusic said in Novembre 15th, 2008 at 15:51

Si certo mi sono dimenticato,anche se il periodo e’ menzionato, sia del punk,punk rock e della new wave anni 70 e 80 dai Ramones ai Duran Duran,certo passaggio musicale ed esempi grossolani,ma spero di avere reso bene l’idea.
Nel database , in libreria itunes ,su vinile,cd,bobine ,cassette ,mp3 e mpeg4 credo di avere almeno 50mila dischi,con almeno 20mila album completi di oltre 2000 artisti,come faccio ad essere piu’ sintetico?perdonatemi……….vorrei dedicare il prossimo inverno alla archviazione di tutta la mia discografia e spero di riuscirci.Vorrei poi trasferire vinili,cd ,cassette e bobine sul Mac con un apparecchietto apposito e da li mettere tutto su uno o piu’ hard disk esterni ,per “salvare” tutto quanto…..e’ un sogno e spero di realizzarlo.Fatto questo dalla primavera avrei in tempo reale sul computer ,in ordine alfabetico,di pubblicazione ecc tutti i miei pezzi.Vi terro’ aggiornato…..intanto ricordatevi dell’orsetto PANDA(!!!) che puo’ permetterci di “allargare” i nostri orizzonti musicali…………capito mi avete????

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B16 said in Novembre 15th, 2008 at 17:49

yes man i understand you… difficile fare i 10 nomi 10 … infatti ne devo avere fatti 9!!! si comunque il listone potrebbe essere lunghissimo, solo quando sento certi gli altri diventano un po’ più piccini anche se mi piacciono ancora certo!

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buzzandmusic said in Novembre 15th, 2008 at 18:21

that’s allright man……..no problem,magari aggiungi il decimo:-)))

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B16 said in Novembre 17th, 2008 at 10:57

per puro divertimento, visto che dici che le classifiche (personali e non di vendita) ti “acchiappano”

una classifica impossibile è quella del mio album degli U2 favorito. recita più o meno così:

1. achtung baby
2. the unforgettable fire
3. the joshua tree
4. pop
5. zooropa
6. war
7. boy
8. october
9. rattle and hum
10. how to dismantle an atomic bomb
11. all that you can’t leave behind

lo so che suona un po’ strana, ma son curioso di vedere cosa mi rispondi tu…

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B16 said in Novembre 17th, 2008 at 10:57

…il bello è che cambia ogni anno… tranne il primo posto credo…

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Aloisio said in Novembre 17th, 2008 at 11:35

Questi i miei 10 gruppi:

1) Kraftwerk
2) Rolling Stones
3) Genesis
4) Led Zeppelin
5) Bee Gess
6) Doors
7) Smiths
8) Ac/Dc
9) Velvet Underground
10) Angra

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buzz said in Novembre 17th, 2008 at 13:01

Ma come Aloisio e Prince non c’e’ ?Scusa ma Angra chi è?e Renato Zero?B16 carissimo concordo su tutto solo che io metto Joshua al primo e Achtung al secondo e al terzo unforgettabe fire………ma fa nulla ,anzi debbo dirti che non vorrei far diventare il blog autoreferenziale e monotematico sugli u2,anche se notoriamente sono un moderato estimatore dei dubliners eh eh eh,cerco anche di parlare di altro,altrimenti a chi si presenta qua per la prima volta parra’ un blog pro u2 e basta.Io vorrei tanto lo fosse per la MUSICA a 360 gradi,tutta e di qualsiasi tipo,comprese le cose tecniche come classifiche,sondaggi,downloading,web,films,notizie,tour ecc ecc ……azz ho preso il raffreddore:-)))ciao a tutti e grazie di essere intervenuti..

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B16 said in Novembre 17th, 2008 at 13:10

scusami buzz. sono io che da tre giorni son tornato monotematico u2. cercherò di scriverti (anche) d’altro. gli angra fanno metal incrociato col tribale brasiliano se non sbaglio…

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buzz said in Novembre 17th, 2008 at 13:41

non ci sono problemi b16 e grazie per gli angra,oggi li sentiro’……mai sentiti nominare se non ora da voi…….ogni giorno se ne impara una,voi se volete provate i Paramore……..oggi cmq debbo sentire anche Tom Jones col brano scritto da Bono e The Edge eh eh eh eh ciaooooooooo

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Aloisio said in Novembre 17th, 2008 at 14:07

Ciao buzz io ho messo solo i gruppi stranieri nella lista. Confermo b16 che gli Angra sono un gruppo brasiliano di power/prog metal con qualche influenza tribale. A me piacciono molto, sono comunque un gruppo di nicchia.

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Aloisio said in Novembre 17th, 2008 at 14:16

Già che ci sono scelgo anche un album per gruppo:
1) Trans-Europe Express (però Autobahn è un altro capolavoro)
2) Let it bleed
3) A trick of the tail
4) Led Zeppelin II
5) Odessa
6) Doors
7) The Queen is dead
8) Velvet Underground and Nico
9) Back in black
10) Temple of shadows

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B16 said in Novembre 17th, 2008 at 14:20

in effetti se non son di nicchia gli angra… li proverò con i paramore, se riuscirò a togliere gli u2… ieri sera ho ri-visto fuori orario di scorsese, molto rock ma altrettanto ottanta, il sogno/incubo che tutto accada in una notte…tra bach e joni mitchell!

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B16 said in Novembre 17th, 2008 at 14:22

…psst aloisio… il mio preferito dei kraftwerk è radioactivity (e autobahn è un altro capolavoro come dici tu… e anche the man machine oltre a trans euro), sugli stones c’è l’imbarazzo della scelta… sugli altri concordo in toto!

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Generale Lee said in Novembre 17th, 2008 at 14:35

10 in assoluto….senza classifica perchè è già dura così..:
LED ZEPPELIN
HENDRIX
PINK FLOYD
NEIL YOUNG
TOM WAITS
NICK CAVE
SPRINGSTEEN
BEATLES
DYLAN
DOORS

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Aloisio said in Novembre 17th, 2008 at 14:42

Radioactivity… is in the air for you and me… Radioactivity… discovered by Madame Curie.

Indipendentemente dall’amore che si possa avere o non avere per la musica elettronica, i Kraftwerk sono a mio avviso il gruppo più importante ed influente nella storia della musica occidentale (o almeno degli ultimi cento anni). Praticamente il 90% della musica che si fa oggi è loro debitrice.

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buzz said in Novembre 17th, 2008 at 15:24

si indubbiamente i kraftwerk sono molto influenti in elettronica,e nel rock,nel pop,nel cantautorato,nel country?Io dico che floyd,stones,dylan,beatles,cash e lo stesso Elvis hanno avuto un ruolo di primaria importanza come il breve successo del punk…..siouxie,clash ,ramones ,joy division e gli stessi television…..poi vogliamo dimenticare zappa?E il jazz di Wather Report o Zawinul da solo?E Bach e Wagner per l’hard rock come i Deep Purple.Blackmore e Lord non hanno mai nascosto il loro amore per la classica tedesca…..e i LedZep per le atmosfere orientaleggianti o i ritmi africani?Beh ragazzi non si finirebbe mai di scrivere,grazie cmq per rendere piacevole questo blog.Ah poi ci sono le “atmsofere di caccia ala volpe vittoriana” dei genesis e di tanto progressive canterburyano……..CHE BELLA LA MUSICA!!!!E dell prime esperienze sperimentali di Byrne coi Talking Heads??piu’ ci penso e piu’ accostamenti mi tornano alla mente……se a poi a tutto cio’ ci aggiungiamo la ns fantasia ecco che ne viene fuori un quadro per molti astrale,come per Van Morrison,per molti reale come un “still life “fotografico.Che ne dite?

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B16 said in Novembre 17th, 2008 at 15:37

credo che per un amante della musica elettronica non conoscere i kratfwerk sia impossibile, ma non solo.
come dice aloisio sono sono fondamentali, al di là delle etichette!

per amore di diffusione aggiungo qualche parola scritta dopo aver visto live i kraftwerk a ferrara nel corso del minimum maximum tour:

Uomo\Macchina.
Questa la chiave d’accesso al mondo sintetico dei Kraftwerk, portato da ormai trent’anni sui palcoscenici di tutto il mondo.
La progressiva trasformazione dei membri del gruppo in quattro icone completamente irreali, identiche ed immobili on stage, di fronte ad altrettanti laptop e supportati visivamente da una selezione di animazioni grafiche in grado di ricontestualizzare l’intero universo di simboli presenti nella nostra quotidianità (dalle sperimentazioni visive di De Stijl ai pittogrammi, dal cinema delle origini e dell’espressionismo alle cittè notturne illuminate dai neon agli accurati e intangibili rendering tridimensionali) è semplicemente la sintesi ultima di un progetto che scava nel profondo del rapporto tra umano e artificiale.
Ma che significato può avere assistere ad un’esibizione di quattro uomini tendenzialmente assimilabili a esseri robotici privi di emozioni?
Uno sguardo collettivo sull’evoluzione e al contempo sull’involuzione del secolo appena trascorso, contraddistinto dal passaggio dall’elettronica analogica a quella digitale, dal trionfo della robotica e delle macchine intelligenti.
O più semplicemente, come già detto, delle macchine nel loro complesso.
Con noi, umani, nascosti (dipendenti) dietro (dentro) di loro.
Treni (transeuropei, ad alta velocità), automobili (su autostrade… ovvero su vie realizzate appositamente per il transito dei veicoli) e biciclette (nell’epopea di Tour de France, esemplificativo omaggio al rapporto diretto tra soggetto e artefatto) a confronto con catene di montaggio (metallo su metallo), computer, calcolatori portatili (sino all’unità base numerica) ed elettrocardiogrammi.
La contemporaneità esibita nella sua algida compiutezza meccanica, per mezzo di sogni ancora non completamente realizzati, come l’avvento della biomeccanica e la nascita dei cyborg, pronti in ogni caso a trasformarsi in incubi tecnologici incontrollabili (con l’iperbole impossibile, ma già avvenuta dell’esplosione di sicure centrali nucleari con le conseguenti emissioni di gas tossici mortali).
Il ritorno di un dialogo che nasce dall’incontro tra l’etica progettuale tedesca in cui la forma segue la funzione e la sempre presente paura del possibile annullamento della volontà umana , pronta ad essere assogettata alla perfetta dittatura delle macchine.
La medesima tematica già rappresentata cinematograficamente agli inizi del secolo scorso da Fritz Lang in Metropolis (motivo d’ispirazione di uno degli album chiave dei Kraftwerk, The man machine… appunto) e che successivamente serpeggerà attraverso ogni forma d’espressione artistica sino ad oggi.
Dai primi anni ’70 i Kraftwerk esercitano il rifiuto dell’uso di strumenti tradizionali, la conversione di questi ultimi attraverso sintetizzatori e computer, la cancellazione della presenza umana a favore di un paradossale trionfo meccanico (enfatizzato dall’uso mai abbondonato di voci filtrate e campionate): possiamo leggere il nostro passato recente dentro tutto questo, di fronte a quattro manichini robotici semoventi, su di un palco spoglio solcato da riverberi rossi e neri, ammirato da un pubblico adorante.
Anche se, in fondo, il passato di cui i Kraftwerk sono diretti testimoni non è ancora arrivato.

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B16 said in Novembre 17th, 2008 at 15:48

anch’io come buzz vedo due grandi big bang.
il primo rock da elvis ai beatles e alle loro mille declinazioni pop in un decennio con tutte le sfumature possibili sintetizzate dai diversi protagonisti: dylan (folk) stones (blues) who (pre punk) floyd (psichedelia) hendrix (l’elettricità) zeppelin (hard rock) e via dicendo…
poi un secondo che a fine ’70 che celebra un primo trionfo elettronico con i primi dieci anni dei kraftwerk allargati al pop (bowie/eno – talking heads), punk/new wave (joy division, cure e clash col passare degli anni fino agli U2) e tutto ciò che confluirà nel caleidoscopio contemporaneo maggiormante legato ai club e al ballo (funky, disco sino al trip hop e alla tecno o al drum n bass…). se mettiamo tutte le definizioni vicine forse l’unico possibile in grado di unirle ad alto livello è quello dei radiohead… un’idea come un’altra…cosa ne dite? la still life opportunamente soggettivizzata di buzz è più che mai viva in ognuna delle nostre teste!

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buzzandmusic said in Novembre 17th, 2008 at 17:28

e che dire b16! analisi perfetta,secondo me!Ma io non conto nulla…..e’ il contributo di tutti che è importante!C’e’ sempre da imparare.Wow you’re great man……..Radiohead di tutto,di piu’,ma per fortuna non sono la Rai!:-))))

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Generale Lee said in Novembre 17th, 2008 at 17:41

ehi buzz … rileggendo bene la tua classifica, segnalo un piccolo e comprensibilissimo errore: Nick Cave andrebbe spostato nell'”Australian leg”. Almeno se guardiamo al luogo di nascita, poi le influenze musicali le ha prese decisamente dagli “americani” più che dagli “inglesi”….
almeno a mio avviso.
ROCK ON!!!

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buzzandmusic said in Novembre 17th, 2008 at 17:48

no l’errore non e’ comprensibile!e’ diabolico!Ma sai come vanno le cose ,la fretta e la mente che pensa a Cave e alla band……sono mezzi matti,io de piu’:-)))Chiedo a scusa a tutti,ho skzzato in pieno,ma a volte per ricordare ho la testa che mi frulla……grazie per avermelo detto Generale Lee,ogni suo desiderio e’ un ordine.-))eh eh eh eh

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