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Arco e Sandali
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Cinestetica
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La Spesa
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Non lo Sanno
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Dio Come Sta?
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Lauto Ritratto
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L’Unica Cosa
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Dominique (canzone di gelosia)
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L’Aria Intorno
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Licantropo
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Sushi & Coca
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Pensieri a Sonagli
Non è facile mettersi a descrivere un disco dei Marta sui Tubi, a meno che non si proceda con la solita menata stantìa del “fanno di tutto perché spaziano a 360°”, e io qui dicendolo non lo dico.
Il terzo disco dell'(ex) trio siciliano stacca i precedenti lavori sul piano del gioco, perché è netta la faccenda che qui Carmelo P. tenda a squadernare un arpeggiato di contorno molto meno soverchiante, forse per la presenza di un quarto compagno, Paolo P., che si butta sui tasti-pianoforte-hammond, e scartavetrando tra la mezz’ora di macello sonoro capita di sentirci quel mostruosamente pop che verrebbe fuori da una grottesca jam tossica tra Le Vibrazioni e i Negramaro.
Se in “Lauto ritratto” le percezioni immaginifiche dei suddetti sono più che altro logopediche nel cantato di G. Gulino, la musica di “Sushi e Coca” è lacrimevole e melloncollica in più di qualche passaggio: in “Dio come sta?” la coda è di un crescendo da ustione epidermica emozionale, una pioggia di pianoforte minimale che si infila tra le pieghe dell’arpeggio di chitarra e il cantato veloce a circolo o solo sospirato e addirittura un accenno di archi del tipo Michael Nyman che mette su un gruppo rock in cameretta. Ma il pezzo iniziava con tutt’altre dinamiche, tra abusi di minore, padellate di batteria – Ivan P. è un cingolato di cotone – e improvvisi fotoni di musica-cabaret.
“Dominique”, con la citazione iniziale di “Stento” (da “Muscoli e Dei”, il loro primo disco), dice tutta la cifra radicalmente anti-dozzinale dei Marta, qui quasi dei Mr Bungle al falò in spiaggia, con quel finale pestato in simil-growl che praticamente recinta un No, il No di una proposta a uscire con me, perché poi le parole sono sempre quell’isterico e ironico sguardo su amori e auto-analisi che dei riflussi negativi raccontano le solitudini e gli smarrimenti di coscienza, le difficoltà nell’accettarsi e le relative furbate idiote del nostro essere (“troppi vestiti e poco anima”, canta il “Licantropo”), magari in appartamenti vuoti fancazzisti (“La Spesa”) di qualche città un-po’-così (“Sushi e Coca”).Â
La musica dei Marta è permeata di iconoclastia sonica, e partendo da queste considerazioni si inquadra meglio la loro capacità di fare e disfare canzone in un paio di secondi (“Non lo sanno”), e questa obliquità compositiva nonché i vari ganzi tecnicismi riflettono il loro stato di musicisti a spettino, quindi mica c’è da perdonarli se ogni tanto sembra di sentirli pronti per Sanremo (come se poi fosse un male…), piuttosto c’è da sbiancare di fronte a un gruppo che esteticamente si colloca tra la senescente baraonda sciacquapalle del Primo Maggio e le botte di vita cantinara delle ormai storiche fantastiche malate etichette indipendenti italiane.
“Sushi e Coca” è il solito disco eclatante dei Marta Sui Tubi, sempre tostissimo per tiro ed energia cinetica e intelligenza, qui davvero noia&piattume&polvere=0.
(15/10/2008)
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Marta Sui Tubi mi fa venire in mente Alien On Acid. Sia il nick dell’amico bloggaro che la musica del trio senza basso invitano ad esplorazioni psichedeliche e allucinogene. Io ho comprato i loro due dischi (in offerta, ovviamente) e ascoltarli mi diverte sempre. Sono forti!!!
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e allora se dici che sono forti eh andiamoooooooooo no!
W Marta sui tubi anche se non ci capisco un youtube:-)))
ciauz
buzz
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sono forti, sono forti. E sono pazzi!!!!!!!!!!!!!
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Piu’ o meno come noi caro Rob?:-)))
Ciao e buona giornata
Buzz
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le nostre cose migliori, evidentemente vanno all’estero, vi giro per tanto, cosa scrivono quelli di Norman Records nei confronti degli italianissimi “Painting Petals On Planet Ghost” e del loro “Fallen Camellias”, la label è l’altrettanto italianissima A Silent Place (è di Andria):
A Silent Place 2008 Second full-lenght album from Italy’s Painting Petals On Planet Ghost, aka brothers Maurizio & Roberto Opalio (My Cat Is An Alien) and vocalist Ramona Ponzini (also involved in the duo Praxinoscope, as well as a new project with Z’EV). ‘Fallen Camellias’ is a tribute to one of the greatest poetess ever, Japanese Yosano Akiko, whose work in literature in the early 1900’s is considered as manifesto of the Japanese Romanticism. Imagine a Vashti Bunyan or a early Marianne Faithful singing sweet melodies in Japanese language, and you can have an idea of the musical and poetical universe of Painting Petals On Planet Ghost. Here Ramona Ponzini’s singing comes from the use of Akiko’s selected original poems in Japanese along with Ponzini’s own typical soft and enchanting wordless vocals style, a out of time muse-like chant hypnotizing the ears and the minds of the listeners. The songs of ‘Fallen Camellias’ are built on acoustic guitar melodies composed by Maurizio Opalio,and are made of the same pure, melancholic essentiality of the legendary Nick Drake; while, after contributing arrangements of the most ecstatic nature, the other brother Roberto Opalio has played the role of producer of the whole album, searching for not only an aesthetic, but especially an emotional ideal of perfection. In the heart of winter covered by snow, let ‘Fallen Camellias’ be your warm blanket, as well as the promise of a new future spring. Here’s a special Painting Petals On Planet Ghost’s dedication: ‘For those who drink the wine of love springtime is forever’.Comes in a deluxe 3 panels digipak!!! Don’t miss it!
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Nel frattempo tornando all’estero, oggi ho ricevuto The Nebulous Dreams, EP limited edition (750 copie) composto di soli tre brani dei “Kiss the Anus of a Black Cat” (giuro si chiamano veramente così). Conspiracy Records è l’etichetta e…non ho ancora avuto il coraggio di ascoltarli. 😉
Farò comunque sapere…prima o poi.
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beh “kiss the anus of a blck cat” fa riflettere no?
ah ah ah ah
Bisogna forse “toccarsi” prima di ascoltare?
A parte gli scherzi,grazie Alien per il tuo preziosissimo contributo.
Bye to everybody.
Buzz
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